Lyrics and translation Edoardo Bennato - Lo zio fantastico

Lo zio fantastico

Quasi ogni domenica, una ragazza nuova
Ad ogni primo incontro, la stessa passeggiata
Lui lo zio fantastico, l'auto non l'aveva
Ma un amico fisso che lo accompagnava

Folle nei teatri, varietà e rivista
Le soubrettes e i comici, pubblico entusiasta
La ribalta splendida come una vetrina
E lo zio fantastico, sempre in prima fila

E poi arrivò la guerra, che tutti i sogni porta via
La guerra in ogni lettera, in ogni fotografia
E poi arrivò la guerra, che tutti i sogni porta via
La guerra quella vera quella senza ironia

Signorine pallide, storie di anni trenta
E lo zio fantastico, che ce le racconta
C'era ancora il valzer e tutti erano felici
Ma lui pensava a Cuba ed ai suoi ritmi audaci

E una sera perse, l'ultima corriera
Ogni due chilometri, una lampadina
Tutto quello scuro, non lo spaventava
Mentre camminava, pensava al suo futuro

E poi arrivò la guerra, che tutti i sogni porta via
La guerra in ogni lettera, in ogni fotografia
E poi arrivò la guerra, sempre diversa, sempre uguale
La guerra dove è tutto un po' più grigio, anche il mare

La guerra vera, la guerra finta
La guerra che lo zio fantastico non la racconta
La guerra finta, la guerra vera
La guerra che lo zio fantastico chissà dov'era
La guerra vera, la guerra finta
La guerra che alla fine non si sa mai chi l'ha vinta
La guerra finta, la guerra vera
La guerra che lo zio fantastico chissà dov'era

The Fantastic Uncle

Almost every Sunday, a new girl
At each first meeting, the same walk
He's the fantastic uncle, he never had a car
But a trusty friend who would chauffeur him

Crowds in the theaters, variety and revue
Showgirls and comedians, the audience was thrilled
The stage was splendid like a showcase
And the fantastic uncle, always in the front row

And then came the war, taking all dreams away
The war in every letter, in every photograph
And then came the war, taking all dreams away
The war that was real, the war without irony

Pale girls, stories from the thirties
And the fantastic uncle, telling their tales
Still there was the waltz and everyone was happy
But he thought of Cuba and its daring rhythms

And one evening he missed the last bus
Every two kilometers, a light bulb
All that darkness didn't scare him
As he walked, he thought about his future

And then came the war, taking all dreams away
The war in every letter, in every photograph
And then came the war, always different, always the same
The war where everything is a bit grayer, even the sea

The real war, the fake war
The war that the fantastic uncle doesn't talk about
The fake war, the real war
The war that the fantastic uncle who knows where he was
The real war, the fake war
The war that in the end you never know who won
The fake war, the real war
The war that the fantastic uncle who knows where he was