Lyrics Discorso Esami Universitari (Live Tour 'M'innamoravo di tutto') - Fabrizio De André
Erano, eravamo in piena rivolta studentesca
E amici, compagni, coetanei
Mi dicevano: "Ma che cosa c'hai scritto qui?"
Pensavano che fosse fuori dal mondo scrivere della storia di Gesù di Nazareth
In un momento di rivolta in cui tutti noi cercavamo di arginare
L'abuso di potere e di autorità dei professori a scuola
Che ci sbattevano il libretto nei piedi con scritto sopra "16"
Ho raccontato l'episodio di un individuo diventato famoso
Grazie al genio di Paolo Villaggio, si chiamava Fracchia
Che ha dato l'esame per 17 volte di istituzioni di diritto romano
Perché la professoressa, l'incaricata
Ed era stata incaricata perché era la moglie di un ministro, tutto lì
E allora lei siccome non capiva un belino di istituzioni di diritto romano
Si era fatta fare un pacco di dispense dal marito, 80 pagine
E le aveva imparate a memoria
Se uno non gliele ripeteva a memoria, come le sapeva lei, ti mandava via
Il povero Fracchia la sedicesima volta era riuscito quasi a superare l'esame
Ad agguantare il 18
Ma all'ultima domanda le ha vomitato la colazione sopra la cattedra
E c'erano dei, c'erano degli individui curiosi che facevano i professori, allora
Ce n'era un altro poveraccio che, professore di diritto Italiano, e viveva a Recco
E quando le navi degli inglesi bombardarono Genova
Lui pensò di rifugiarsi con la sua famiglia sotto il ponte di Recco, ecco
Voi sapete che è stato bombardato, l'han preso proprio come un piccione
La famiglia, poveraccio, sterminata e a lui gli è partita la calotta cranica
E gliene hanno messa una d'argento
Ma si sa con le arti chirurgiche del 1944
Si sono dimenticati qualche collegamento nervoso probabilmente
E allora ogni tanto lui perdeva la memoria
Era una brava persona
Tutte le volte che ti sedevi lì per dare l'esame, chiunque fossi ti chiedeva
"Mi parli dell'Authenticum"
Solo che poi perdeva la memoria
Se, ogni tanto se ne accorgeva, ogni tanto non se ne accorgeva
Se si accorgeva si dava una botta sulla calotta e rinveniva
Si presenta uno coi capelli rossi
E intanto lo manda, lo manda subito via e gli dice
"Lei con quei capelli rossi l'esame non lo dà, si va a mettere un basco e si ripresenta"
Questo qua ha girato tutta Genova per cercare un basco
Ha dovuto saltare la sessione
Si ripresenta col basco nella sessione successiva, si siede e lui gli dice
"Mi parli dell'Authenticum"
E lui tutto a memoria, sapevam tutti che dovevamo studiarci l'Authenticum
Glielo ripete tutto a memoria, l'occhio si appanna, lo lascia parlare fino alla fine
Si dà una botta e dice
"Sì, lei sta parlando, ma sta parlando a vanvera, io in fin dei conti le ho chiesto l'Authenticum"
Lui glielo ripete di nuovo tutto
Questo si riappanna
E insomma l'ha cacciato via, gli ha fatto dare l'esame tre volte
Questi erano i professori di fronte ai quali noi eravamo costretti
A cercare di prenderci delle lauree
E infatti quasi nessuno di noi si è laureato
E sembra strano, ma ho scritto delle canzoni anche prima della buona novella
Cioè ancora più antiche
Per esempio questa qui io credo che qualcuno non la conosca
Perché è del 62
La pensavo allora alla stessa maniera in cui la penso adesso
Cioè trovo ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore
Anche perché durante tutta la vita
E fino ai 58 anni che sto per compiere a Febbraio
Non mi è mai capito di, non mi è mai successo di capire
Che cosa sia effettivamente l'errore
E che cosa sia, e che cosa sia la virtù
Insomma sentitela voi, giudicate voi
Io la penso così

Attention! Feel free to leave feedback.