Lyrics and translation Max Pezzali VS Stylophonic - La metro eccetera

La metro eccetera

La metro dei riflessi,
Gli sguardi verso il vetro,
Gli appositi sostegni verticali,
Le mani che fatali li discendono,
E quelli orizzontali, in alto i polsi e gli orologi
Viaggiano da soli.

La metro, i seduti di fronte
Sono semplicemente gli avanzati
Dal viaggio precedente
Che andava dove vanno
Tutti i presentimenti, eccetera.

In un soffio di porta, fa' l'ingresso
La bella incatenata a testa alta;
Invece i viaggiatori
Sono entrati
Col capo chino, e l'umiltà dei frati.

Bella incatenata dai sui stessi ormeggi:
La cinghia della borsa,
E stringhe mosce,
E fasce di camoscio e stratagemmi
Dei morbidi tormenti d'organzino.

Si fa la trigonometria,
Nei finestrini corrispondenti agli occhi alessandrini,
Di lei che guarda fissa
Un suo sussulto fuso nel vetro,
Che le ricorda tanto un suo sussulto.

La metro piomba nella galleria,
Come un eccetera eccetera,
Che continua tremante veranda di lettura,
Da un attico mittente, tutta giù a fendente.

E più di tutti
I giornali e i giornaletti
Ha successo una scritta:
In caso di necessità
Rompere il vetro,
E tutti i trasgressori saranno eccetera.

La metro si avvicina
Alla stazione prossima e rallenta.

I posti a sedere,
Ad occhio e croce: diciamo trentasei;
Le scale sono mobili,
Ma le pareti no,
E fermi i corridoi;
La folla passa e sale.

La metro accelera,
Eccetera, eccetera,
E puntini di sospensione...

The Subway etc.

The subway of reflections,
The glances towards the glass,
The special vertical supports,
The hands that fatally descend them,
And those horizontal, high wrists and watches
Travel alone.

The subway, the seated in front
Are simply the advanced
From the previous trip
That went where they go
All presentiments, etc.

In a puff of the door, she enters
The beautiful chained with her head held high;
Instead, the travelers
Entered
With bowed heads, and the humility of monks.

Beautiful chained by her own moorings:
The strap of the bag,
And loose strings,
And chamois bands and stratagems
Of soft organzine torments.

Trigonometry is done,
In the windows corresponding to the Alexandrian eyes,
Of her who stares intently
A tremor of hers merged in the glass,
Which reminds her so much of a tremor of hers.

The subway plunges into the gallery,
Like an etcetera etcetera,
That continues trembling reading veranda,
From a sending attic, all down to cutting.

And more than all
The newspapers and magazines
A writing is successful:
In case of emergency
Break the glass,
And all transgressors will be etcetera.

The subway is approaching
The next station and slowing down.

The seats,
Roughly: say thirty-six;
The stairs are mobile,
But the walls are not,
And the corridors are still;
The crowd passes and rises.

The subway accelerates,
Etcetera, etcetera,
And ellipses...