Lyrics and translation Nomadi - Un'altra Citta

Un'altra Citta

I gomiti sul bancone,
Per l'ultimo bicchiere al bar
Una coppia alla stazione,
Chissà perché arrivati proprio qua.
All'incrocio c'è un barbone,
Ma è già un'altra città,
I tossici hanno un rione,
Vanno tutti a sbattersi là,
E lei truccata come una bancarella,
Si specchia sempre, si sente bella,
Lui la guarda, un salto e sono già fuori,
Calpestando baveri e lembi di cappotti,
Lungo la frontiera dei marciapiedi,
Dove non sai dove finisce la notte,
Dove non è mai finito ieri,
Dove i tram vengono presi a botte,
Dove le dita sono cicche
E le smorfie pensieri,
Ed i graffiti sono i segni dei chiodi,
Che scendono giù lungo i muri,
E continuano sui marciapiedi,
Dove li trovi presi, stesi, arresi,
Con le facce di lacrime in terra,
Come in tempi di guerra...

Another City

Elbows on the counter,
For the last drink at the bar
A couple at the station,
I wonder why they came here.
There's a tramp at the intersection,
But it's already another city,
The junkies have a district,
They all go and crash there,
And she's made up like a market stall,
She's always looking at herself, she feels pretty,
He looks at her, one jump and they're already outside,
Trampling on lapels and coattails,
Along the sidewalk frontier,
Where you don't know where the night ends,
Where yesterday never ended,
Where the trams are beaten up,
Where fingers are butts
And grimaces are thoughts,
And graffiti are the marks of nails,
That go down along the walls,
And continue on the sidewalks,
Where you find them taken, stretched out, surrendered,
With faces of tears on the ground,
As in times of war...