Paroles et traduction Francesco Guccini - Bologna - Live 20 Gennaio 1982

Bologna - Live 20 Gennaio 1982

F.Guccini
Bologna è una vecchia signora coi fianchi un po′ molli
Col seno sul piano padano ed il culo sui colli.
Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale
Bologna la grassa e inumana, già un poco Romagna e in odor di Toscana.
Bologna per me provinciale Parigi in minore,
Mercati all'aperto, bistrot, della "rive gauche" l′odore.
Con Sartre che pontificava, Baudelaire tra l'assenzio cantava
Ed io, modenese volgare, a sudarmi un amore, fosse pure ancillare.
Però che Bohème confortevole, giocata fra case e osterie
Quando a ogni bicchiere rimbalzano le filosofie.
Oh come eravamo poetici, ma senza pudore o paura
E i vecchi imberiaghi sembravano la letteratura.
Oh quant'eravam tutti artistici, ma senza pudore o vergogna
Cullati fra i portici, cosce di mamma Bologna.
Bologna è una donna emiliana, di zigomo forte
Bologna capace d′amore, capace di morte.
Che sa quel che conta e che vale, che sa dov′è il sugo del sale
Che calcola il giusto, la vita e che sa stare in piedi, per quanto
Colpita.
Bologna è una ricca signora che fu contadina
Benessere, ville, gioielli e salame in vetrina
Che sa che l' odor di miseria da mandar giù è cosa seria
E vuole sentirsi sicura con quello che ha addosso, perché sa la paura.
Lo sprechi il tuo odor di benessere, però con lo strano binomio
Dei morti per sogni davanti al tuo Santo Petronio.
E i tuoi bolognesi, se esistono, ci sono o oramai si son persi
Confusi e legati a migliaia di mondi diversi.
Oh quante parole ti cantano, cullando i cliché della gente
Cantando canzoni che è come cantare di niente.
Bologna è una strana signora, volgare e matrona
Bologna bambina perbene, Bologna busona.
Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto
Rimorso per quel che m′hai dato e quasi ricordo e in odor di passato.

Bologna - Live January 20, 1982

F.Guccini
Bologna is an old lady with slightly flabby hips,
Her bosom on the Po Valley and her bottom on the hills.
Bologna, arrogant and papal, Bologna the red and fetal
Bologna the fat and inhumane, somewhat Romagna and with a Tuscan scent.
Bologna, to me, a provincial Paris in minor,
Outdoor markets, bistros, the smell of the "rive gauche".
With Sartre pontificating, Baudelaire singing in the absinthe
And I, a vulgar Modenese, sweating over a love affair, even if it was ancillary.
But what a comfortable Bohemian lifestyle, played out between houses and taverns
Where philosophies bounce off each glass.
Oh, how poetic we were, but without shame or fear
And the old drunkards seemed like literature.
Oh, how artistic we all were, but without shame or embarrassment
Cradled under the arcades, mother Bologna's thighs.
Bologna is an Emilian woman, with strong cheekbones,
Bologna capable of love, capable of death.
Who knows what counts and what is worth, who knows where the juice of the salt is
Who calculates the fair thing, life, and who knows how to stand up, as much as she has been
Hit.
Bologna is a wealthy lady who was a peasant,
Well-being, villas, jewels and salami in the window
Who knows that the smell of poverty is a serious thing to swallow
And she wants to feel safe with what she has on, because she knows fear.
You waste your smell of well-being, but with the strange binomial
Of the dead for dreams in front of your Saint Petronius.
And your Bolognese, if they exist, are they there or have they already gotten lost
Confused and tied to thousands of different worlds.
Oh, how many words they sing to you, cradling people's clichés
Singing songs that are like singing about nothing.
Bologna is a strange lady, vulgar and matronly,
Bologna, a well-behaved child, Bologna a prostitute.
Bologna, the center of everything, you push me to a sob and a burp
Remorse for what you've given me and almost a memory and a scent of the past.