Paroles et traduction Lucio Battisti - A portata di mano

A portata di mano

Dicendo abbiamo tempo
Ci giri intorno
Stemperi e riempi
Come dire centotre vasetti
Di liquido con colore diluito
Che certamente è meno previdente
Di una conservazione che alimenti
Tutti i tuoi seguenti
Spunti di appetito.
Sono fluidi a vedersi c′è un piacere
Anche perché qualcosa si nota che manca
E se ci fosse è come non avesse nome.
Abbiamo tutto il tempo.
E poi il discorso prende una piega architettonica nell'aria con le mani,
Si collega ai pianti rampicanti
All′euforia da giardino
Ai pensili eccitanti.
All'ornamentale destino.
E tutto il tempo è vicino
A portata di mano
Sul tavolino, sul ripiano
Su quanto ti è più caro.
Ma se cominciassimo
Che ne dici
Se entrassimo nel vivo
Oltre la porta orale saliamo a perpendicolo la scala
Che nel muro si avvita.
L'umido della parete nella mano
S′asciuga sempre più
Parete che d′acciughe sale su
Nella rete in muratura.
Saliamoli i gradini con le punte
E pure sconoscendo se calziamo un'epoca, una storia, una leggenda
In cui calati, risalendo siamo. E l′anta si spalanca.
Dicendo abbiamo tempo tu intendevi dire il contrario
Vedevi necessario che quanto vai inventando oggi
Non te lo ritrovassi sempre vivido tra i piedi tale e quale
Esatto nel reale
Con i particolari talmente precisi
Un domani da non credere
Che i fatti siano intrisi
Di te così profondamente
Così com'è com′è vero avvengano in assenza di qualsiasi sostanza.
Volevi invece dire
Prendi il tempo con me
Un po' interrogativa
Mentre la mano offriva
Abbiamo tutto il tempo
Aroma di caffè.

Within arm's reach

Saying we have time
We beat around the bush
You water down and fill
Like saying one hundred and three jars
Of liquid with diluted color
Which is certainly less foresighted
Than a preservation that nourishes
All your following
Appetites.
They are fluid to behold, there's a bit of pleasure
Also because something is noticeably missing
And if it were there, it would be as if it had no name.
We have all the time.
And then the speech takes an architectural bent in the air with your hands
It connects to weeping creepers
To garden euphoria
To exciting pent-houses.
To decorative destiny.
And all the time is close
Within arm's reach
On the coffee table, on the shelf
On whatever is dearest to you.
But if we began
What do you say
If we got to the heart of it
Beyond the mouth-gate, we turn perpendicular and climb the ladder
That winds into the wall.
The dampness of the wall in your hand
Dries more and more
Wall of anchovies going up
In the brickwork net.
Let's climb the steps on our toes
Even while not knowing if we are wearing an epoch, a story, a legend
In which we fit, by climbing we are. And the door swings open.
Saying, we have time, you meant to say the contrary
You saw it necessary that whatever you invent today
You would not find it forever vivid among your feet, such as it is exactly
Precise in the real
With the details so precise
A tomorrow that is unbelievable
That the facts are soaked
By you, so profoundly
Just as it is and as true, they happen in the absence of any substance.
Instead you meant to say
Take the time with me
A bit interrogative
As your hand offered
We have all the time
Aroma of coffee.