Текст и перевод песни Cristiano De André - La Guerra Di Piero - Live @ Teatro Nazionale Milano 2017

La Guerra Di Piero - Live @ Teatro Nazionale Milano 2017

Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma sono mille papaveri rossi

Lungo le sponde del mio torrente
Voglio che scendano i lucci argentati
Non piu' i cadaveri dei soldati
Portati in braccio dalla corrente

Così dicevi ed era d'inverno
E come gli altri, verso l'inferno
Te ne vai triste come chi deve
Il vento ti sputa in faccia la neve

Fermati Piero, fermati adesso
Lascia che il vento ti passi un po' addosso
Dei morti in battaglia ti porti la voce
Chi diede la vita ebbe in cambio una croce

Ma tu non lo udisti e il tempo passava
Con le stagioni a passo di "java"
Ed arrivasti a varcar la frontiera
In un bel giorno di primavera

E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo là in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro colore

Sparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere in terra, a coprire il suo sangue

Ma se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muore

E mentre gli usi questa premura
Quello si volta e ti vede e ha paura
Ed imbracciata l'artiglieria
Non ti ricambia la cortesia

Cadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che il tempo non ti sarebbe bastato
A chieder perdono per ogni peccato

Cadesti a terra e senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato ritorno

Ninetta mia, crepare di Maggio
Ci vuole tanto, troppo coraggio
Ninetta bella, dritto all'inferno
Avrei preferito andarci in inverno

E mentre il grano ti stava a sentire
Dentro alle mani stringevi un fucile
Dentro alla bocca stringevi parole
Troppo gelate per sciogliersi al sole

Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma sono mille papaveri rossi

Piero's War - Live @ Teatro Nazionale Milano 2017

You sleep buried in a field of wheat,
Not roses, nor tulips keep,
Their vigil from the shadows deep,
But a thousand poppies, red as heat.

Along the banks where my stream flows,
I long for silvery fish to gleam,
No more soldiers' bodies in the stream,
Carried away by the current's woes.

So you said, and it was winter's hold,
Like others, towards hell's dark gate,
You went, with sadness as your fate,
The wind spitting snow, bitter and cold.

Stop, Piero, stop right where you stand,
Let the wind upon your body blow,
It carries voices, soft and low,
Of those who died, cross in their hand.

But you didn't hear, time hurried on,
Seasons changing in a "java" pace,
And you came to cross the border's space,
On a beautiful spring day, newly born.

And as you marched with a heavy soul,
You saw a man in the valley below,
Sharing your mood, burdened and slow,
But wearing a uniform of different role.

Shoot him, Piero, shoot him now,
And after one shot, fire once more,
Until you see him lying on the floor,
Blood staining the ground, beneath his brow.

But if I shoot him in the head or heart,
Only time will have to meet its end,
But time will be mine, my friend,
To see the eyes of a man depart.

And while you offer this grim courtesy,
He turns and sees you, filled with fright,
With his weapon clutched, holding it tight,
He does not return the favor, you see.

You fell to the ground without a sound,
And you realized in that single plight,
Time wouldn't be enough to make things right,
To ask forgiveness for sins that abound.

You fell to the ground without a moan,
And you understood in that final breath,
Your life was ending, facing death,
And there would be no way back home.

My Ninetta, to die in the month of May,
It takes so much, too much bravery,
My beautiful Ninetta, straight to hell's way,
I would have preferred to go in winter's sway.

And as the wheat stood listening near,
Within your hands, a rifle held tight,
Within your mouth, words cold as the night,
Too frozen to melt in the sun's gentle leer.

You sleep buried in a field of wheat,
Not roses, nor tulips keep,
Their vigil from the shadows deep,
But a thousand poppies, red as heat.