Текст и перевод песни Francesco Guccini - Autogrill (1996 Digital Remaster)

Autogrill (1996 Digital Remaster)

La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e 7UP
E il sorriso da fossette e denti era da pubblicità
Come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill
Mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR

Bella d'una sua bellezza acerba, bionda senza averne l'aria
Quasi triste, come i fiori e l'erba di scarpata ferroviaria
Il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
Che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere

Basso il sole all'orizzonte colorava la vetrina
E stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina
Lei specchiò alla soda fountain quel suo viso da bambina
Ed io sentivo un'infelicità vicina

Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box
Per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox
Ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché
Picchiettavo un indù in latta di una scatola di tè

Ma nel gioco avrei dovuto dirle, "Senti, senti io ti vorrei parlare"
Poi prendendo la sua mano sopra al banco, "Non so come cominciare"
Non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi, vieni, andiamo, andiamo via"

Terminò in un cigolio il mio disco d'atmosfera
Si sentì uno sgocciolio in quell'aria al neon che pesa
Sovrastò l'acciottolio quella mia frase sospesa ed io
Ma poi arrivò una coppia di sorpresa

E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d'ogni cosa
Cancellarono di colpo ogni riflesso, le tendine in nylon rosa
Mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?", chiesi e la pagai
Le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai

Autogrill (1996 Digital Remaster)

The girl behind the counter mixed light beer and 7UP
And her dimpled, white-toothed smile was out of an advertisement
Like the faces on the walls of that small Autogrill
While my secret dreams were roaring away the trucks

Beautiful with her unrestrained beauty, blonde without it seeming
Almost sad, like flowers and grass on railway slopes
The silence was etched only by my daydreams
Which I traced with a finger in the circles of the glass

The low sun on the horizon colored the window
And printed flashes and imprints on the gas pump
She mirrored her face of a child in the soda fountain
And I felt a nearby unhappiness

I put a record on the jukebox, ashamed, but just barely
So I could almost feel like I was in a scene from an old Fox movie
But so I wouldn't throw some useless cliché in her face
I tapped out an Indian on a metal tin of tea

But in the game I should have said to her, "Listen, listen, I'd like to talk to you"
Then taking her hand over the counter, "I don't know how to start"
Can't you see, can't you touch the melancholy today?
Let's not let it overflow, come on, let's go, let's go away"

My atmospheric record ended in a squeal
A drip could be heard in that heavy neon air
My suspended phrase, and me, drowned out the clinking
But then a couple arrived by surprise

And in an instant, but as often happens, the face of everything changed
They suddenly erased every reflection, the pink nylon curtains
The white road called me, "How much?", I asked and paid
I left her a nickel tip, took the rest and left