Текст и перевод песни Franco Battiato - Mesopotamia - Live 2003

Mesopotamia - Live 2003

Lo sai che più si invecchia
Più affiorano ricordi lontanissimi
Come se fosse ieri
Mi vedo a volte in braccio a mia madre
E sento ancora i teneri commenti di mio padre
I pranzi, le domeniche dai nonni
Le voglie e le esplosioni irrazionali
I primi passi, gioie e dispiaceri, gioie e dispiaceri
La prima goccia bianca, che spavento
E che piacere strano
È un innamoramento senza senso
Per legge naturale a quell′età
I primi accordi su di un organo da chiesa in sacrestia
Ed un dogmatico rispetto verso le istituzioni
Che cosa resterà di me?
Del transito terrestre?
Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita?
Mi piacciono le scelte radicali
La morte consapevole che si autoimpose Socrate
E la scomparsa misteriosa e unica di Majorana
La vita cinica ed interessante di Landolfi
Opposto ma vicino a un monaco birmano
O la misantropia celeste in Benedetti Michelangeli
Anch'io a guardarmi bene vivo da millenni
E vengo dritto dalla civiltà più alta dei Sumeri
Dall′arte cuneiforme degli Scribi
E dormo spesso dentro un sacco a pelo
Perché non voglio perdere i contatti con la terra
La valle tra i due fiumi della Mesopotamia
Che vide alle sue rive Isacco di Ninive
Che cosa resterà di noi?
Del transito terrestre?
Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita?

Mesopotamia - Live 2003

You know, the older you get,
The more distant memories surface,
As if it were yesterday,
I sometimes see myself in my mother's arms,
And I still hear my father's tender comments,
Lunches, Sundays at my grandparents',
The cravings and irrational outbursts,
The first steps, joys and sorrows, joys and sorrows,
The first white drop, how scary,
And what a strange pleasure,
It's a senseless falling in love
By natural law at that age,
The first chords on a church organ in the sacristy,
And a dogmatic respect for institutions,
What will remain of me?
Of this earthly transit?
Of all the impressions I've had in this life?
I like radical choices,
The conscious death that Socrates imposed upon himself,
And the mysterious and unique disappearance of Majorana,
The cynical and interesting life of Landolfi,
Opposite but close to a Burmese monk,
Or the celestial misanthropy in Benedetti Michelangeli,
I too, if I look closely, have lived for millennia,
And I come straight from the highest civilization of the Sumerians,
From the cuneiform art of the Scribes,
And I often sleep in a sleeping bag,
Because I don't want to lose touch with the earth,
The valley between the two rivers of Mesopotamia,
Which saw Isaac of Nineveh on its banks,
What will remain of us?
Of this earthly transit?
Of all the impressions we've had in this life?