Текст и перевод песни Ginevra Di Marco - Montesole

Montesole

Voglio cantare l′uso della forza che nasce dalla comprensione
La forza che contiene la distruzione
Una forza cosciente serena che sa sostenerne la pena
Capace di pietà, tenera di compassione
Capace di far fronte, avanzare, capace di vittoria, di pacificazione
Canto la morte che muore per la vita di necessità
Che rifugge il martirio, l'autodafè
Non succube di ciò che si dice di qua sull′aldilà
Potrà guardarlo in faccia per quello che è, quando arriverà

L'amore non cantarlo, che si canta da sé
Più lo si invoca meno ce n'è
Canto la vita che, quando è il suo tempo, sa morire e muore
Canto la vita che piange sa attraversare il dolore
Canto la vita che ride, felice
Di un giorno di nebbia, di sole, se cade la neve
Canto la sorpresa nei gesti dell′amore
Canto chi mi ha preceduto, chi nascerà, chi è qui con me
Sono in questo spazio essenziale, un valore aggiunto

L′amore non cantarlo, che si canta da sé
Più lo si invoca meno ce n'è
L′amore non cantarlo, che si canta da sé
Più lo si invoca meno ce n'è

Canto la guerra e so, non sono in buona compagnia
Canto la pace che non è un mestiere, né una ideologia
Canto la libertà, difficile, mai data, che va sempre difesa
Sempre riconquistata

L′amore non lo canto, è un canto di per sé
Più lo si invoca meno ce n'è
L′amore non lo canto, è un canto di per sé
Più lo si invoca meno ce n'è
L'amore non lo canto, è un canto di per sé
Più lo si invoca meno ce n′è
L′amore non lo canto, è un canto di per sé
Più lo si invoca meno ce n'è
L′amore non lo canto, è un canto di per sé

Montesole

I want to sing of the use of force that comes from understanding,
The force that contains destruction.
A serene, conscious force that knows how to withstand its burden,
Capable of pity, tender with compassion,
Capable of facing, advancing, capable of victory, of peacemaking.
I sing of the death that dies for the life of necessity,
That shuns martyrdom, auto-da-fé.
Not a victim of what is said here about the afterlife,
Will be able to look it in the face for what it is, when it comes.

Don't sing of love, for it sings itself,
The more it is invoked, the less there is.
I sing of life that when its time has come, knows how to die and dies,
I sing of life that weeps, knows how to go through pain.
I sing of life that laughs, happy,
Of a day of fog, of sun, if snow falls.
I sing of surprise in the gestures of love,
I sing of those who preceded me, those who will be born, those who are here with me.
I am in this essential space, an added value.

Don't sing of love, for it sings itself,
The more it is invoked, the less there is.
Don't sing of love, for it sings itself,
The more it is invoked, the less there is.

I sing of war and I know, I am not in good company,
I sing of peace that is not a profession, nor an ideology.
I sing of freedom, difficult, never given, that must always be defended,
Always reconquered.

I don't sing of love, it is a song in itself,
The more it is invoked, the less there is.
I don't sing of love, it is a song in itself,
The more it is invoked, the less there is.
I don't sing of love, it is a song in itself,
The more it is invoked, the less there is.
I don't sing of love, it is a song in itself,
The more it is invoked, the less there is.
I don't sing of love, it is a song in itself.