Songtexte I padri miei - Giorgio Gaber
I
padri
miei,
i
padri
che
c′ho
avuto
io
Erano
seri
e
prudenti
Gli
abiti
grigi,
i
modi
calmi
e
misurati
Persino
nei
divertimenti.
Parlavano
con
le
donne
di
casa
Con
quell'aria
da
vecchi
padroni
Quel
tanto
di
distacco
e
di
superiorità.
I
padri
miei,
appassionati
di
poesia
Nei
loro
antichi
appartamenti
Sotto
le
lampade
di
vetro
a
sospensione
Dietro
discreti
paraventi
Parlavano
e
discutevano
Come
vecchi
europei
ammuffiti
Imprigionati
dal
glicine
e
dalla
stupidità.
I
padri
miei,
i
padri
che
c′ho
avuto
io
In
un'Italia
un
po'
strana
Non
han
potuto
fare
a
meno
di
sognare
L′Africa
orientale
italiana.
Nei
padri
miei
c′è
un'aria
che
assomiglia
Alle
foto
dei
vecchi
bersaglieri
Che
mostrano
a
colori
la
loro
dignità.
I
padri
miei
non
ispiravano
allegria
Chiudevano
le
porte
a
tutto
E
per
i
giovani
vivaci,
esuberanti
Non
avevano
nessun
rispetto.
Punivano,
perdonavano
Come
vecchi
maestri
di
scuola
Suggestionati
dal
cuore
e
dalla
moralità.
Ma
avevano
una
certa
consistenza
E
davano
l′idea
di
persone
Persone
di
un
passato
che
se
ne
va
da
sé.
I
padri
tuoi,
i
padri
tuoi
I
padri
come
potrei
essere
io
Non
sono
austeri
e
riservati
Si
vestono
più
o
meno
come
voi
Sono
padri
colorati.
I
padri
tuoi
Si
sentono
vicini
ai
tuoi
problemi
Parlandone
così
da
pari
a
pari
Senza
fare
i
signori,
senza
falsa
dignità.
I
padri
tuoi
Di
cosa
mai
li
puoi
rimproverare
Non
certo
di
una
assurda
incomprensione
Nemmeno
di
cattiva
educazione
o
di
abuso
di
potere.
I
padri
tuoi
Che
sembrano
studenti
un
po'
invecchiati
Non
hanno
mai
creduto
nel
mito
Del
mestiere
del
padre
e
nella
loro
autorità.
I
padri
tuoi...
In
un′immagine
sfuocata,
un
po'
allungata
Viene
fuori
senza
alone
di
errori...
Viene
fuori,
viene
fuori,
viene
fuori
I
padri
tuoi
Son
sempre
più
sensibili
e
corretti
Non
hanno
la
mania
di
intervenire
Puoi
fare
tutto
quello
che
ti
pare,
sono
sempre
più
perfetti.
I
padri
tuoi
Nel
ruolo
di
moderni
animatori
Son
tutti
diventati
libertari
Collezionano
invenzioni,
innovazioni,
attualità.
I
padri
tuoi...
In
un′immagine
sfuocata,
un
po'
allungata
Viene
fuori
senza
alone
di
errori...
Viene
fuori
una
figura
pulita
e
inconsueta
Corredata
di
nuovissimi
umori
Viene
fuori,
viene
fuori,
viene
fuori
I
padri
tuoi,
i
padri
tuoi
I
padri
come
potrei
essere
io
Come
potrei
essere
io,
come
potremmo
essere
noi.
Spalanchiamo
le
porte
a
tutto
per
il
progresso
del
mondo
Noi
che
non
siamo
certo
padri
fascisti,
padri
autoritari
Liberi
e
permissivi
non
rappresentiamo
vecchie
istituzioni.
Spalanchiamo
le
porte
a
tutto
per
il
risveglio
del
mondo
Noi
così
impegnati,
così
pieni
di
rigore
Allegramente
noi
compriamo
biciclette
da
cross
per
i
nostri
figli.
Spalanchiamo
le
porte
a
tutto
per
l'esultanza
del
mondo
Del
solito
mondo,
del
solito...
Noi
che
continuiamo
a
regalare
centinaia
di
palloni
Biliardini
e
macchinine
giapponesi.
Spalanchiamo
le
porte
a
tutto
per
lo
sviluppo
del
mondo
Noi
che
non
facciamo
nessuna
resistenza
E
che
ci
stravacchiamo
nel
benessere
e
nella
mascherata
della
libertà.
Spalanchiamo
le
porte
a
tutto
per
il
trionfo
del
mondo
Del
solito
mondo,
del
solito
mondo,
del
solito
mondo,
del
solito...
In
un′immagine
sfuocata,
un
po′
allungata
Viene
fuori
senza
alone
di
errori...
Viene
fuori
una
figura
pulita
quasi
bianca,
dissanguata
Una
presenza
con
pochissimo
spessore
che
non
lascia
la
sua
traccia
Una
presenza
di
nessuna
consistenza
che
si
squaglia,
si
sfilaccia
Viene
fuori,
viene
fuori
una
figura
disossata
Che
a
pensarci
proprio
bene
nell'insieme
dà
l′idea
di
libertà...
Viene
fuori,
viene
fuori,
viene
fuori
I
padri
tuoi,
i
padri
tuoi,
i
padri
tuoi,
i
padri
tuoi,
i
padri
tuoi,
i
padri
tuoi.

1 Introduzione (prosa)
2 Timide variazioni
3 Chissà nel socialismo
4 Prima dell'amore (prosa)
5 L'esperienza
6 La paura (prosa)
7 La pistola
8 Il vecchio (prosa)
9 I padri miei
10 I padri tuoi
11 Gli oggetti
12 La festa
13 Situazione donna (prosa)
14 Eva non è ancora nata
15 Dopo l'amore (prosa)
16 L'uomo non è fatto per stare solo (Canzone - Prosa)
17 L'ingenuo (prosa)
18 Polli d'allevamento
19 Il palazzo (prosa)
20 Salviamo 'sto paese
21 Guardatemi bene
22 Il suicidio
23 Quando è moda è moda
24 Finale (prosa)
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