Lyrics Il Flamenco Della Doccia (Live) - Daniele Silvestri
In
questa
canzone
c'è
una
parte
in
cui
è...
Molto
gradita
una
vostra
collaborazione
Si
tratterebbe
cioè
di
ripetere
dopo
di
me
Nella
parte
centrale
della
canzone,
ma
è
facile
capire
quando
serve
Quello
che
io
dico,
cioè,
per
esempio
io
dico
il
mare
(il
mare),
la
luna
(la
luna),
la
Roma
(no!)...
Per
fare
degli
ese-
era
solo
per...
per
capirsi,
vabbè,
non
lo
dico,
non
lo
dico
Lo
penso
e
basta
Bello
stare
qui
a
guardarti
e
quasi
decifrarti
In
questi
tuoi
silenzi,
in
queste
tue
paure
Perché
sono
pure,
perché
sono
belle
Com'è
bello
stare,
cara,
insieme
a
te
E
non
devi
giustificarti,
non
devi
sforzarti
Non
c'è
alcun
bisogno
che
tu
sia
diversa
Non
mi
passa
neanche
per
la
testa
Di
assillarti
con
i
miei
perché
Certo,
forse
inizialmente
ti
sarò
sembrato
Un
poco
preoccupato,
ma
non
era
niente
E
se
ora
non
ti
scoccia
credo
che
una
doccia
mi
rilasserà
Lo
vedi,
sono
già
più
calmo,
sono
più
sereno
Non
c'è
più
veleno
in
queste
mie
parole
Sono
queste
mani
che
vanno
da
sole
Forse
un'altra
doccia
mi
rilasserà
Comunque,
riflettendo
meglio
Non
si
può
negare
Che
la
tua
è
una
vera
ostinazione
Un'incapacità
di
dare
Ti
farebbe
bene
liberarti
per
l'intimità
Ma
il
mare
(il
mare),
la
luna
(la
luna)
La
brezza
(la
brezza)
che
porta
la
bruma
Il
fuoco
(il
fuoco),
Baglioni
(Baglioni)
Mi
sembra
funzioni
ben
poco
con
te
Il
vino
(il
vino),
la
cena
(la
cena)
E
in
tasca
un
portafortuna
Ma
niente,
che
roccia!
Sei
solo
una
doccia
per
me,
per
me,
per
me
Credimi,
non
è
del
mio
piacere
che
mi
curo
Ti
assicuro
invece
che
sarai
felice
Quando
insieme
avremo
frantumato
il
muro
Te
lo
dice
uno,
cara,
che
lo
sa
Uno
che
lo
sa
Poi
adesso
è
pure
una
questione
di
principio
Perché,
porco
Giuda,
mi
comincio
a
rompere
Di
questo
attendere
per
i
tuoi
scrupoli
Non
puoi
pretendere
la
santità
Quindi
non
per
obbligarti,
né
per
ricattarti
Ma
se
non
vuoi
farti
monaca
di
Monza
Non
lasciarmi
senza,
perché
questa
ignobile
astinenza
Credo
che
mi
ucciderà
E
insomma,
dammela,
ti
prego,
dammela
Non
puoi
tenertela,
non
puoi
negarmela
Non
è
la
favola
di
Cenerentola
Nemmeno
al
principe
gli
ci
è
voluta
questa
eternità
Non
riesco
neanche
più
a
parlare
Cuccu,
bare,
bare
Cuccu,
cuccu,
cuccu,
bare,
bare
Me
la
devi
dare,
per
pietà
Ma
il
mare
(il
mare),
la
luna
(la
luna)
La
brezza
(la
brezza)
che
porta
la
bruma
Il
fuoco
(il
fuoco)
di
Cataldo
(di
Cataldo)
Mi
sembra
che
faccia
un
po'
caldo
con
te
Il
vino
(il
vino),
la
cena
(la
cena)
E
in
tasca
un
portafortuna
Ma
niente,
che
roccia!
Sei
solo
una
doccia
per
me,
per
me,
per
me
(Al
basso
c'è
Emanuele
Brignola)
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