Dimartino con Le luci della centrale elettrica - La penultima cena Lyrics

Lyrics La penultima cena - Dimartino con Le luci della centrale elettrica



Scegli
Il vino bianco, forse il rosso
Meglio non prendere l'antipasto
Perché poi si fa tardi
Presto
Da questo posto ci passeremo
Forse con altri
O forse da soli
A guardarlo da fuori
Per vedere un angelo
Che ci mette in bocca un pezzo di carne, una sigaretta
Per avvelenarci un po' alla volta
E portarci a un'altra festa
A un'altra recita in palestra
Ma quanta fame hai
E che ne farai di me?
E che ne farò di te?
Ci mangeremo così
Con tutti i vestiti
Prendi
La solitudine del pesce azzurro
O l'innocenza del coniglio e del tuo prossimo figlio
Meglio un riso freddo da torturare
Mentre ti immagini un'altra vita
Con un'ottima dieta
Forse tra un anno mi verrai a cercare
Per darmi in pasto al tuo alligatore
O al tuo profeta di poche ore
O per toccare i miei diciotto anni
Che sono trenta da un po' di tempo
E quanta fame hai?
E che ne farai di me?
Io che ne farò di te?
Ci mangeremo così
Con tutti i vestiti
E i capelli, le ossa
Il terrore in bocca, vedrai
Che bastano pochi morsi ma buoni
Per divorarci bene
Per divorarci bene
Per divorarci bene
Per vedere un angelo
Che ci mette in bocca un pezzo di carne, una sigaretta
Per avvelenarci un po' alla volta
E portarci a un'altra festa
A un'altra recita in palestra
Ma quanta fame hai
E che ne farai di me?
E che ne farò di te?
Ci mangeremo così
Con tutti i vestiti
E i capelli, le ossa
Il terrore in bocca, vedrai
Che bastano pochi morsi ma buoni
Per divorarci bene
Per divorarci bene
Per divorarci bene



Writer(s): Antonino Di Martino, Simona Norato


Dimartino con Le luci della centrale elettrica - Sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile




Attention! Feel free to leave feedback.