Lyrics Fantastico! (BEBO #2) - Lo Stato Sociale , I Botanici
Al
mare
fuori
stagione
mi
sembra
un
po'
forzato
Andarci,
viverci,
dire
che
è
bello
Qui,
per
esempio,
è
tutto
molto
più
civilizzato
di
quanto
uno
si
immagini
Dici:
"Il
mare
fuori
stagione
come
una
grande
sfida
verso
la
natura"
La
lotta
delle
onde
contro
la
terra
Un'inquadratura
suggestiva
e
il
colore
delle
produzioni
Netflix
Me
lo
sono
messo
alle
spalle
e
tira
un
vento
boia
Gli
do
proprio
fisicamente
le
spalle
Perché
la
panchina
dove
mi
sono
seduto
guarda
la
strada
Fa
freddo
per
essere
una
mezza
stagione
E
fa
freddo
per
essere
un
momento
in
cui
dovrebbe
andare
tutto
tranquillo
In
accelerazione
o
in
frenata
Con
il
pilota
automatico
verso
l'afa
e
le
zanzare
Verso
quelli
con
la
pressione
bassa
che
sbuffano
Quelli
che
le
città
sono
meglio
da
vuote
Quelli
che
ci
vedono
sempre
una
cosa
dentro
le
cose
E
a
me
questa
cosa
delle
cose
dentro
le
cose
non
mi
convince
Sono
giorni
convulsi
Per
qualche
ora
va
bene
Per
qualche
ora
non
va
bene
Fosse
per
me,
andrebbe
tutto
bene
Se
non
fosse
per
il
vociare
delle
persone
O
il
trambusto
dei
tavoli
che
tornano
ad
occupare
i
dehors
Se
non
fosse
per
il
suono
delle
chiavi
in
tasca
E
il
numero
impressionante
di
pensieri
che
per
molto
tempo
si
ingigantiscono
Fino
a
spingere
sulle
pareti
del
cranio
Come
a
voler
uscire
a
tutti
i
costi,
tutti
assieme,
pericolosamente
Se
non
fosse
per
questa
sensazione
di
vuoto
che
poi
Senza
annunciarsi,
prende
il
campo
e
cambia
l'ordine
delle
cose
Delle
mie
cose
Che
non
so
dargli
nemmeno
un
nome
"Non
puoi
sempre
dare
la
colpa
agli
altri",
dice
Però
ogni
tanto
è
proprio
colpa
degli
altri
E
fare
una
panchina
che
guarda
la
strada
e
dà
le
spalle
al
mare
Mi
dà
l'impressione
di
qualcuno
che
ha
voluto
fare
un
dispetto
A
chi
si
è
stancato
e
vuole
fermarsi
Allora
mi
metto
un
po'
il
cappuccio
e
aspetto
Perché
devo
aspettare
un
po'
su
questa
panchina
Non
ho
voglia
Sto
un
po'
troppo
male
se
penso
ai
soldi
Sono
sul
lungomare
del
cazzo,
diciamolo
Un
lungomare
brutto,
invisibile
al
cuore
Il
cui
merito
più
grande
è
quello
di
normalizzarsi
nella
pietà
di
tutti
i
giorni
Una
pietà
che
toglie
il
mito,
la
vanità,
la
poetica
Tutte
quelle
cose
che
questo
tempo
dice
essere
marginali
Hanno
preso
il
mare
e
l'hanno
sostituito
con
un
freddo
toponimo:
Un
lungomare
"Sono
in
un
posto
che
è
una
cazzata",
ho
pensato
così
Però
c'è
il
mare,
che
bello
Insomma,
fa
brutto
tempo
Però
passano
gli
aerei
Perché
c'è
un
aeroporto
importante
qui
vicino
E
Nicola
e
Paola
dicono
che
è
assurdo
pensare
che
gli
aerei
volino
A
me,
in
questi
giorni,
sembra
assurdo
che
le
cose
non
volino
da
sole
Se
le
hai
progettate
e
costruite
come
le
dovevi
progettare
e
costruire
Mi
sarebbe
piaciuto
fare
il
pilota
di
Formula
1
Ma
non
avevo
né
i
soldi
né
il
fisico
Avrei
guidato
volentieri
pure
gli
autobus,
come
il
mio
babbo
E
invece
scrivo
in
riva
al
mare,
mentre
aspetto
su
una
panchina
orientata
verso
un
ristorante
basso
Una
palazzina
rovinata
Due
signore
che
passano
discutendo
Non
era
minimamente
nei
progetti,
ma
devo
dire
una
cosa
Prima,
nel
market
dei
prodotti
per
la
casa,
la
radio
ha
trasmesso
l'oroscopo
Per
la
Vergine
sarebbe
stato
un
giorno
fantastico
Ha
detto
proprio
così
E
io
ero
in
un
market
per
prodotti
casalinghi
la
mattina
presto
Al
mare
fuori
stagione,
che,
malgrado
tutto
Mi
sembra
comunque
un'idea
così
così
Quella
del
mare
fuori
stagione
Allora
mi
siedo
qui,
su
questa
panchina
dalla
parte
sbagliata
della
vista
Allora
mi
siedo
qui,
su
questa
panchina
dalla
parte
sbagliata
della
vita
E
penso
che
certuni
dovrebbero
fidarsi
più
delle
circostanze
che
di
sé
stessi
Io
pure
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