paroles de chanson Fottuti per sempre (feat. Vasco Brondi) - Lo Stato Sociale , Vasco Brondi
Avevo
scritto
una
canzone
Che
si
chiamava
"Cromosomi"
Parlava
di
noi
che
stavamo
fuori
Dalle
classifiche
e
dalle
mode
Ora
nessuno
la
ricorda
più
Ma
una
pagina
ne
ha
preso
il
nome
Scrive
di
musica
commerciale
Da
Cremonini
a
Lady
Gaga
La
prima
volta
che
vai
a
Sanremo
Sei
una
bomba
che
esplode
in
un
convento
Dalla
seconda
volta
sei
già
Un
coglione
che
fa
parte
dell'arredamento
Ecco
voi
cinque
poveracci
Vestiti
con
gli
abiti
degli
sponsor
Ridere
ai
fotografi
sui
tappeti
rossi
Era
meglio
se
morivano
giovani
e
stronzi
Fottuti
per
sempre,
famosi
per
gioco
Non
è
vero
che
la
musica
ti
salverà
Manca
la
consonante
per
indovinare
Il
nome
della
nostra
band
e
vincere
l'Eredità
Non
credere
a
niente
quando
tutto
è
una
moda
Spendi
tutti
i
soldi
e
fotti
la
celebrità
Non
c'è
niente
di
vero
a
parte
le
canzoni
Che
scrivi
a
sedici
anni
sopra
ai
cessi
di
un
bar
Così
stupido
e
bambino
da
crederci
davvero
Che
il
rock
and
roll
non
morirà
Che
il
rock
and
roll,
ma
va
là
Volevamo
riempire
i
palasport
Di
musica
fatta
senza
soldi
in
una
stanza
E
quando
ci
abbiamo
suonato
davvero
Avevano
il
nome
di
una
banca
Volevamo
vivere
di
sogni
Fare
l'amore
con
i
nostri
mostri
E
ora
la
paura
che
ci
tiene
svegli
È
finire
dalla
parte
sbagliata
di
un
gossip
Odiavamo
la
televisione
La
radio,
la
musica
pop,
il
successo
Ora
vogliamo
l'alta
rotazione
La
poltrona
di
giudice
ad
X
Factor
Fottuti
per
sempre,
famosi
per
gioco
Non
è
vero
che
la
musica
ti
salverà
Manca
una
consonante
per
indovinare
Il
nome
della
nostra
band
e
vincere
l'Eredità
Non
credere
a
niente
quando
tutto
è
una
moda
Spendi
tutti
i
soldi
e
fotti
la
celebrità
Non
c'è
niente
di
vero
a
parte
le
canzoni
Che
scrivi
a
sedici
anni
sopra
ai
cessi
di
un
bar
Così
stupido
e
bambino
da
crederci
davvero
Che
il
rock
and
roll
non
morirà
Che
il
rock
and
roll
Che
il
rock
non
morirà
Che
il
rock
and
roll,
ma
va
là
Eravamo
giovani,
ingenui,
arrabbiati,
allegri
e
disperati
Credevamo
che
i
soldi
fossero
il
male
Odiavamo
chi
sventola
le
manette
Chi
ha
sempre
qualcuno
da
condannare
Eravamo
dalla
parte
di
chi
non
ha
niente
Non
importa
l'appartenenza
sociale,
l'identità
sessuale
Avevamo
letto
da
qualche
parte
"Un
uomo
è
ricco
in
proporzione
al
numero
Di
cose
delle
quali
può
fare
a
meno"
Ma
anche
che
il
sistema
schiaccia
chi
non
ha
denaro
E
si
serve
di
chi
è
povero
di
pensiero
Credevamo
di
poter
parlare
di
tutto
senza
qualificarci
E
senza
inginocchiarci
davanti
al
progresso
Le
idee
non
sono
discoteche
Non
fanno
selezione
alla
porta
d'ingresso
Credevamo
che
ci
si
salva
solo
insieme
Che
la
felicità
è
sovversiva
quando
si
collettivizza
Che
la
libertà
di
lamentarsi
di
ogni
cosa
Non
avesse
niente
a
che
fare
con
la
libertà
Che
essere
diversi
fosse
un
diritto
Non
una
scusa
per
attaccare
chi
non
ti
ha
capito
Volevamo
cambiare
tutto
Non
riempire
un
altro
vuoto
di
mercato
Andavamo
a
un
concerto
sconvolti
come
un
rito
sciamanico
E
alla
fine
dormivamo
alla
stazione
Pensavamo
che
la
vita
sulla
terra
Non
dipendesse
da
come
andavano
i
sistemi
economici
o
politici
Ma
dal
brillare
del
sole
Eravamo
giovani,
giovani
o
pazzi
Ma
avevamo
ragione

Attention! N'hésitez pas à laisser des commentaires.