Текст и перевод песни Giorgio Gaber - Quando è moda è moda

Quando è moda è moda

Mi ricordo la mia meraviglia e forse l'allegria
Di guardare a quei pochi che rinunciavano a tutto
Mi ricordo certi atteggiamenti e certe facce giuste
Che si univano in un'ondata che rifiuta e che resiste.
Ora il mondo è pieno di queste facce
è veramente troppo pieno
E questo scambio di emozioni, di barbe, di baffi e di chimoni
Non fa più male a nessuno.
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.
Non so cos'è successo a queste facce, a questa gente
Se sia solo un fatto estetico o qualche cosa di più importante,
Se sia un mio ripensamento o la mia mancanza di entusiasmo
Ma mi sembrano già facce da rotocalchi,
O da Ente del Turismo.
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.
E visti alla distanza non siete poi tanto diversi
Dai piccolo-borghesi che offrono champagne e fanno i generosi
Che sanno divertirsi e fanno la fortuna e la vergogna
Dei litorali più sperduti e delle grandi spiagge
Della Sardegna.
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.
E anche se è diverso il vostro grado di coscienza
Quando è moda è moda non c'è nessuna differenza
Fra quella del play-boy più sorpassato e più reazionario
A quella sublimata di fare una comune
O un consultorio.
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.
Io per me se c'avessi la forza e l'arroganza
Direi che sono diverso e quasi certamente solo
Direi che non riesco a sopportare le vecchie assurde istituzioni
E le vostre manie creative, le vostre innovazioni.
Io sono diverso,
Io cambio poco, cambio molto lentamente
Non riesco a digerire i corsi accelerati da Lenin all'Oriente
E anche nell'amore non riesco a conquistare la vostra leggerezza
Non riesco neanche a improvvisare e a fare un po' l'omosessuale
Tanto per cambiare.
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.
E siete anche originali, basta ascoltare qualche vostra frase
Piena di parole nuove sempre più acculturate, sempre più disgustose
Che per uno normale, per uno di onesti sentimenti
Quando ve le sente in bocca avrebbe una gran voglia
Che vi saltassero i denti.
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.
Io per me se c'avessi la forza e l'arroganza
Direi che non è più tempo di fare mischiamenti,
Che è il momento di prender le distanze
Che non voglio inventarmi più amori
Che non voglio più avervi come amici, come interlocutori.
Sono diverso e certamente solo
Sono diverso perché non sopporto il buon senso comune
Ma neanche la retorica del pazzo
Non ho nessuna voglio di assurde compressioni
Ma nemmeno di liberarmi a cazzo
Non voglio velletarie mescolanze con nessuno
Nemmeno più con voi
Ma non sopporto neache la legge dilagante
Del "fatti i cazzi tuoi".
Sono diverso, sono polemico e violento
Non ho nessun rispetto per la democrazia
E parlo molto male di prostitute e detenuti
Da quanto mi fa schifo chi ne fa dei miti
Di quelli che diranno che sono qualunquista non me ne frega niente:
Non sono più compagno né femministaiolo militante,
Mi fanno schifo le vostre animazioni, le ricerche popolari
E le altre cazzate;
E finalmente non sopporto le vostre donne liberate
Con cui voi discutete democraticamente
Sono diverso perché quando è merda è merda
Non ha importanza la specificazione:
Autisti di piazza, studenti, barbieri, santoni, artisti, operai,
Gramsciani, cattolici, nani, datori di luci, baristi,
Troie, ruffiani,
Paracadutisti, ufologi...
Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

When it's Fashion, it's Fashion

I remember my wonder, and perhaps the joy,
Of watching those few who renounced everything.
I remember certain attitudes and those righteous faces,
That united in a wave that rejects and resists.
Now the world is full of these faces,
It's truly too full.
And this exchange of emotions, beards, mustaches, and kimonos,
No longer hurts anyone.
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.
I don't know what happened to these faces, to these people,
Whether it's just an aesthetic thing or something more important,
Whether it's my rethinking or my lack of enthusiasm,
But they already seem like faces from magazines,
Or from the Tourist Board.
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.
And seen from a distance, you're not so different
From the petty bourgeois who offer champagne and act generous,
Who know how to have fun and make the fortune and shame
Of the most remote shores and the great beaches
Of Sardinia.
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.
And even if your degree of consciousness is different,
When it's fashion, it's fashion, there's no difference
Between that of the most outdated and reactionary playboy
And the sublimated one of making a commune
Or a clinic.
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.
For me, if I had the strength and arrogance,
I'd say I'm different and almost certainly alone,
I'd say I can't stand the old absurd institutions
And your creative manias, your innovations.
I am different,
I change little, I change very slowly,
I can't digest the accelerated courses from Lenin to the Orient,
And even in love, I can't conquer your lightness,
I can't even improvise and play the homosexual
Just for a change.
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.
And you're even original, just listen to some of your phrases,
Full of new words, increasingly cultured, increasingly disgusting,
That for a normal person, for a person of honest feelings,
When he hears them in your mouth, he would have a great desire
For your teeth to fall out.
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.
For me, if I had the strength and arrogance,
I would say that it is no longer time for mixing,
That it's time to take distances,
That I don't want to invent any more loves,
That I don't want to have you anymore as friends, as interlocutors.
I am different and certainly alone,
I am different because I can't stand common sense,
But not even the rhetoric of the madman,
I have no desire for absurd compressions,
But neither to free myself like a jerk,
I don't want wishy-washy mixtures with anyone,
Not even with you anymore,
But I can't stand the rampant law
Of "mind your own business" either.
I am different, I am polemical and violent,
I have no respect for democracy,
And I speak very badly of prostitutes and prisoners,
As much as I'm disgusted by those who make them myths.
I don't care about those who will say that I'm a populist:
I'm no longer a comrade or a militant feminist,
I'm disgusted by your animations, popular research,
And other bullshit;
And finally, I can't stand your liberated women
With whom you discuss democratically.
I am different because when it's shit, it's shit,
The specification doesn't matter:
Taxi drivers, students, barbers, gurus, artists, workers,
Gramscians, Catholics, dwarves, lighting technicians, bartenders,
Whores, pimps,
Paratroopers, ufologists...
When it's fashion, it's fashion, when it's fashion, it's fashion.