Текст песни Mio padre - Kuadra
È
un
po'
di
giorni
che
penso
a
te,
non
me
lo
spiego
È
da
tempo
che
vorrei
scriverti
ma
poi
mi
fermo
Faccio
un
passo
indietro
Ero
in
un
vagone
in
metro
l'ultima
volta
che
ci
ho
provato
Avevo
il
magone
e
ho
scritto
il
tuo
nome
Col
dito
su
un
vetro
appannato
Mi
vergogno
a
scriverti
e
non
me
lo
spiego
Come
stai,
che
lavoro
fai,
sai
sono
cose
che
a
volte
mi
chiedo
Ogni
tanto
ci
pensi?
Io
vorrei
che
sapessi
tutto
quello
Che
hai
scelto
di
lasciarti
alle
spalle
Quello
che
ti
sei
perso
dopo
esserti
preso
il
diritto
di
rifugiarti
Nei
recessi
di
te
stesso
ma
non
ho
il
tempo
Dieci
anni
son
tanti,
le
corse,
la
noia,
gli
inganni
Li
vorrei
scrivere
tutti
ma
forse
non
mi
basterebbero
altri
dieci
anni
Piccolo
B.
sta
imparando
a
suonare,
prende
lezioni
di
pianoforte
Lo
suona
come
tu,
tu
non
potresti
immaginare
Come
muove
le
mani,
con
i
brani
di
Einaudi
Sembra
più
grande
di
me
e
di
te
se
esegue
Comptine
d'une
autre
été
E
va
bene
a
scuola,
L.
lavora,
è
destinata
ad
amare
S.
soffre,
ha
un
demone
che
lo
chiama
per
nome
sotto
le
lenzuola
Ma
di
me
cosa
sai,
come
vivo
adesso?
Scrivo
in
rima
le
cose
che
credo
importanti
E
indovina:
ora
sei
dentro
il
mio
testo
Mi
dicono
spesso
hai
molto
talento
Io
non
li
sento
ma
so
soltanto
che
questo
palco
È
l'unico
posto
al
mondo
dove
non
mento
Torno
sempre
stanco
alla
sera
Se
mi
guardo
allo
specchio
Vedo
te
con
quell'espressione
severa,
solo
un
po'
meno
vecchio
Quante
volte
avrei
voluto
gridarti
contro
Ma
davanti
a
me
c'erano
solo
capi
reparto
Impiegati
di
banca,
sguardi
dall'alto
Io
parlavo
con
fogli
di
carta
troppo
sporchi
di
bianco
Ti
dicevo
che
avevi
sbagliato,
che
eri
un
verme
vigliacco
Ma
la
notte
ogni
tanto
sognavo
di
ridere
con
te
Mia
madre
mi
ha
dato
l'ossigeno
come
una
foresta
se
il
sole
scalda
E
a
volte
mi
ha
tolto
l'ossigeno
come
una
foresta
prima
dell'alba
Mia
madre
mi
ha
dato
l'ossigeno
Come
una
foresta
quando
il
sole
scalda
E
a
volte
ci
ha
tolto
l'ossigeno
come
una
foresta
prima
dell'alba
Mia
madre
risponde
al
telefono,
dice
sì
pronto,
dopo
non
parla
Ascolta
che
cosa
le
dicono,
si
rende
conto
e
dopo
mi
guarda
E
visto
che
questo
non
è
un
film,
il
telefono
non
cade
E
mentre
mi
chiedo
chi
è
morto
lei
mi
risponde
Tuo
padre
Quante
volte
avrei
voluto
gridarti
contro
Ma
davanti
a
me
c'erano
solo
capi
reparto
Impiegati
di
banca,
sguardi
dall'alto
Io
parlavo
con
fogli
di
carta
troppo
sporchi
di
bianco
Ti
dicevo
che
avevi
sbagliato,
che
eri
un
verme
vigliacco
Ma
la
notte
ogni
tanto
sognavo
di
ridere
con
te
Sognavo
di
ridere
con
te
Questo
è
un
grido
blu
scuro
assomiglia
a
un
sussurro
Sguardo
affamato
di
un
cielo
azzurro
che
rimane
a
digiuno
E
più
ti
inseguo
più
ti
allontani
come
l'orizzonte
E
tu
sei
il
treno
e
io
arrivo
in
ritardo
Questo
è
un
grido
blu
scuro
assomiglia
a
un
sussurro
Sguardo
affamato
di
un
cielo
azzurro
che
rimane
a
digiuno
E
più
ti
inseguo
più
ti
allontani
come
l'orizzonte
E
tu
sei
il
treno
e
io
arrivo
in
ritardo
Come
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