Текст и перевод песни Murubutu feat. La Kattiveria - L'uomo che viaggiò nel tempo

L'uomo che viaggiò nel tempo

Sarà un viaggio molto lungo
Guardando le dita muoversi compose nuovi codici
Il moto degli occhi riflesso nel vetro spesso dei cronografi
Gli ultimi ritocchi alla capsula di vetro dentro
La sua macchina del tempo: la nuova scienza degli studi storici
L'avvio delle turbine alzò una nube di fogli sparsi e libri
Generò un tunnel di vortici, effigi di antichi miti
Lui deriso dalla accademie, dal loro via vài di dottorastri
Ora divelleva le teorie sul tempo di Einstein e tanti altri
Dopo le teorie sulle cronosfere, stringhe e quanti
Dimensioni parallele, buchi neri e ingerenze di altri campi
La sua teoria andava oltre ogni corpo, ogni wormhole
Quelle che per altri erano congetture, teorie pattume o solo calcoli
Sul contatore di ere ed ore apparvero le 9.00 del 4 Gennaio
Il primo viaggio sul vettore in quarzo, rame e acciaio
Scomparve in un attimo e poi fermo con il cuore in mano
Quello che vide sfidò ogni limes plausibile all'intelletto umano
Giudicato come ciarlatano, visionario, mago
Umiliato dai più, dequalificato del suo status di scienziato
Lo aveva urlato chiaro davanti ai dotti senza paura
Avrebbe portato ai loro occhi prove forti di una civiltà futura
Ore insonni avevano portato consigli nella notte buia
Aveva riempito plichi, sviluppato una nuova curvatura
Un nuovo modo per guardare al tempo come somma diretta
Saetta sull'onda, colonna non più retta
Come procedura azionò l'elica, la mente affetta dall'idea perfetta
Pronta a spostarsi sull'onda elettromagnetica
Ne aveva saldato ogni componente con perizia ascetica
E individuato il propellente in un reagente di acqua fredda
Viaggiava col tempo nel pugno sfidava l'oblio
Verso trentunesimo secolo senza il permesso di Dio
Un rumore acuto riempì gli spazi in fila dopo l'avvio
In tre istanti sparì dall'anno 2000 come in un balenio
E prese il volo, vide il vuoto, l'uomo solo sfida Cronos
E qual è il modo?
E qual è il nodo?
Tu pensa ancora, tu pensa ancora
E prese il volo, vide il vuoto, l'uomo solo sfida Cronos
E qual è il modo?
E qual è il logos?
Quando l'orizzonte si fece nitido aprì gli occhi incredulo
La pressione dell'acqua degli abissi premeva sopra il vetro tremulo
Ora se tutto il processo aveva avuto un seguito era passato un secolo
Ma quello che vide fu un mondo sommerso in uno scenario epico
Resti di strade, case, chiese, ruderi di grattacieli
Sommersi dalle acque, sventrati, attraversati da branchi di pesci
Montagne o colline trasformate in dorsali sottomarine
Cimiteri di ossa umane incastrate nelle barriere coralline
Nessuna traccia umana sulla piana dei grandi continenti subacquei
Solo ombre di squali bianchi, calamari, lotte fra granchi giganti
Nel buio luce poca, solo ombre fra i tanti esseri acquatici
Solo qualche luce fioca proveniva dalla bocca di certi cetacei
Solo allora puntando i fari capì che avvenne a terre e mari
I secondi s'erano ingoiati le prime come nell'Olocene
Dopo lo scioglimento dei vari ghiacci polari
Gli uomini sopravvissuti si erano adattati a vivere dentro alle balene
Avevano squame e scaglie sparse sulla superficie del corpo
Alcuni avevano arti come chele, altri tentacoli simili al polpo
Denti come rasoi, irti d'aculei, carapaci impenetrabili
Alcuni mutavano colore, altri emettevano lampi ed archi voltaici
Sottomessi i mansueti cetacei, muovevano guerra ai vicini
Nuotavano in ranghi stretti, branchi immensi negli abissi infiniti
Uno di questi allora lo vide e scoccò un dardo in corallo
Che viaggiò rapido conficcandosi nel quarzo dello scafo incrinandolo
L'acqua inondò l'abitacolo, il braccio spinse la leva inclinandola al massimo
In un lampo si ritrovò sano e salvo nel suo laboratorio sotterraneo
Si presentò al cospetto degli scettici completamente fradicio
Mostrando a riprova del viaggio lo strano strale in materiale organico
Osservarono increduli il manufatto, il volto sconvolto dello scienziato pazzo
Il corpo madido, lo sguardo torbido come in seguito ad un attacco di panico
Esausto, a chi chiese come fosse il futuro, rispose solenne
Il futuro non è per niente diverso dal nostro presente!
E prese il volo, vide il vuoto, l'uomo solo sfida Cronos
E qual è il modo?
E qual è il nodo?
Tu pensa ancora, tu pensa ancora
E prese il volo, vide il vuoto, l'uomo solo sfida Cronos
E qual è il modo?
E qual è il logos?

The Man Who Traveled Through Time

It will be a very long journey
Watching his fingers move, he composed new codes
The movement of his eyes reflected in the thick glass of chronographs
The finishing touches to the glass capsule inside
His time machine: the new science of historical studies
The starting of the turbines raised a cloud of scattered sheets and books
Generated a tunnel of vortices, effigies of ancient myths
He, mocked by the academies, by their back and forth of doctorates
Now he was tearing down the theories of time by Einstein and many others
After the theories on chronospheres, strings and quanta
Parallel dimensions, black holes and interference from other fields
His theory went beyond any body, any wormhole
Those that for others were conjectures, trash theories or just calculations
On the counter of eras and hours appeared 9:00 AM on January 4th
The first journey on the vector in quartz, copper and steel
He disappeared in an instant and then stood still with his heart in his hand
What he saw defied every plausible limit to the human intellect
Judged as a charlatan, visionary, magician
Humiliated by most, disqualified from his status as a scientist
He had shouted it clearly before the learned without fear
He would bring to their eyes strong evidence of a future civilization
Sleepless hours had brought advice in the dark night
He had filled out forms, developed a new curvature
A new way of looking at time as a direct sum
Lightning on the wave, a column no longer straight
As a procedure, he activated the propeller, his mind affected by the perfect idea
Ready to move on the electromagnetic wave
He had welded every component with ascetic skill
And identified the propellant in a cold water reagent
He traveled with time in his fist, defying oblivion
Towards the thirty-first century without God's permission
A sharp noise filled the spaces in a row after the start
In three moments he disappeared from the year 2000 as in a flash
And he took flight, saw the void, the lonely man challenges Cronos
And what is the way?
And what is the knot?
You think again, you think again
And he took flight, saw the void, the lonely man challenges Cronos
And what is the way?
And what is the logos?
When the horizon became clear, he opened his eyes in disbelief
The pressure of the abyssal water pressed on the trembling glass
Now, if the whole process had had a sequel, a century had passed
But what he saw was a world submerged in an epic scenario
Remains of roads, houses, churches, ruins of skyscrapers
Submerged by water, gutted, crossed by schools of fish
Mountains or hills transformed into submarine ridges
Cemeteries of human bones embedded in the coral reefs
No trace of humans on the plain of the great underwater continents
Only shadows of white sharks, squid, fights between giant crabs
In the darkness, little light, only shadows among the many aquatic beings
Only some faint light came from the mouths of certain cetaceans
Only then, pointing the headlights, did he understand what happened to the lands and seas
The seconds had swallowed the first as in the Holocene
After the melting of the various polar ice caps
The surviving men had adapted to living inside whales
They had scales and flakes scattered on the surface of their bodies
Some had limbs like claws, others tentacles similar to octopus
Teeth like razors, bristling with spines, impenetrable shells
Some changed color, others emitted flashes and voltaic arcs
Having subdued the meek cetaceans, they waged war on their neighbors
They swam in tight ranks, immense schools in the infinite abysses
One of them then saw him and shot a coral dart
Which traveled rapidly, embedding itself in the quartz of the hull, cracking it
Water flooded the cockpit, his arm pushed the lever, tilting it to the maximum
In a flash he found himself safe and sound in his underground laboratory
He presented himself before the skeptics completely soaked
Showing as proof of the journey the strange arrow made of organic material
They observed in disbelief the artifact, the shocked face of the mad scientist
The wet body, the turbid gaze as if following a panic attack
Exhausted, to those who asked what the future was like, he solemnly replied
The future is not at all different from our present!
And he took flight, saw the void, the lonely man challenges Cronos
And what is the way?
And what is the knot?
You think again, you think again
And he took flight, saw the void, the lonely man challenges Cronos
And what is the way?
And what is the logos?