Lyrics Otto e un quarto (Hiroshima) - Gianni Meccia
(Avevo
chiesto
a
mio
padre
come
sono
nato)
(Anche
un
uomo
comune
può
trovare,
se
occorre)
(Una
frase
felice,
un
momento
ispirato)
(E
mi
aveva
parlato
del
vento)
(Dell′intesa
del
fiore
con
l'insetto)
(E
del
frutto
e
del
seme)
(E
degli
uomini
che
si
vogliono
bene)
(Delle
donne
che
ascoltano
fermentare
la
vita)
(Dentro
il
loro
seno)
(E
mi
aveva
detto
del
nulla)
(Sopra
il
quale
il
Signore
si
è
affacciato)
(A
creare
questo
immenso
Creato)
(Tutto
questo
mi
ha
detto
mio
padre)
(Quando
gli
ho
chiesto
come
sono
nato)
La
finestra
era
aperta
Sopra
un
mondo
innocente
8:15
in
punto,
quando
un
vento
di
fuoco
Soffiò
soli
impazziti
E
uno
scoppio
improvviso
e
tremendo
Fu
la
volta
del
fungo
infernale
Che
cresceva
nel
cielo,
cresceva
E
una
pioggia
di
morte
pioveva
Sopra
un
mondo
già
morto
La
finestra
era
aperta
Sopra
un
mondo
innocente
Little
boy
si
chiamava
la
morte
quel
giorno
Del
mese
d′agosto
E
una
cenere
nera
bruciava
Le
rovine
del
giorno
bruciava
La
pazzia
aveva
fatto
il
suo
nido
Dentro
il
ventre
di
un
aeroplano
Otto
e
un
quarto
su
tutti
i
quadranti
Hiroshima
Hiroshima...
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