Lyrics Storia del 107 - Ginevra Di Marco
Caro
padre,
vi
scrivo
piangendo,
Questi
righi
per
me
dolorosi
E
che
mi
restano
ma
tanto
'ngollosi,
Nel
vedermi
trattare
così.
E
scrivendo
la
mano
mi
trema
E
di
tutto
vi
faccio
palese
'E
m'hanno
tolto
la
veste
borghese
'E
m'hanno
tolto
la
mia
gioventù.
Caro
padre,
che
brutti
momenti,
E
qui
non
contano
né
pugni
e
né
schiaffi,
'E
disse
il
guardia:
Levategli
i
baffi,
Io
l'avrei
presa
la
spina
nel
cuor.
La
mattina
del
venti
di
marzo
Il
guardiano
mi
venne
a
vedere,
E
con
sé
ce
l'aveva
i'
barbiere
E
una
scranna
per
farmi
sede'.
Con
cattive
maniere
mi
prese,
Il
rasoio
'un
l'aveva
perfetto,
E
mi
raschiava,
parevo
un
capretto
E
i
miei
baffini
li
vidi
andà'
giù.
Quando
poi
'e
gli
èbban
fatto
tutto,
Il
guardiano
m'accennò
con
un
dito
E
disse:
Questo
gli
è
i'
vostro
vestito,
E
n'i'vedello
mi
fece
tremà'.
Questo
numero
che
oggi
indossate
Vi
cancella
da
i'nome
e
casato,
Centosette
sarete
chiamato
E
a
Ridolfo
Foscati
mai
più.
Centosette
sarete
chiamato
E
a
Ridolfo
Foscati
mai
più.
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