Lyrics Tubature - Giorgio Poi
Con
la
felpa
blu
E
le
scarpe
da
ginnastica
La
Madonna
su
un
divano
Con
gli
occhi
hai
disegnato
Sul
soffitto
i
tuoi
pensieri
Ragnatele
ad
opera
di
abili
ingegneri
È
lì
che
vuoi
andare
ad
abitare
Hai
detto
non
mi
va
di
restare
a
casa
Andiamo
fuori
a
guardare
La
notte
scivolare
sul
canale
Oppure
si
potrebbe
rimanere
a
parlare
Chiusi
dentro
a
un
bar
A
lasciarsi
sciogliere
la
lingua
nella
bocca
A
vivere
in
città
Piene
di
tombini
e
di
bambole
del
gas
Di
centraline
e
tubature
E
strane
connessioni
Fibre
ottiche
e
cereali
auricolari
Che
fanno
bene
a
tutte
le
età
Tornare
da
New
York
con
un
cappotto
nuovo
Ma
con
la
faccia
vecchia
Di
uno
che
non
dorme
quando
viaggia
In
gola
un
gargarismo
di
parole
strane
E
un
brutto
torcicollo
Frutto
di
pensieri
troppo
scomodi
e
pesanti
Un
tuffo
dal
cuore
alla
pancia
Mi
guardi
e
ti
sbucci
un′arancia
Un
forte
desiderio
di
farsi
trasportare
Per
quanto
ancora
non
ci
credi
Domani
andiamo
a
vivere
sul
mare
Su
palafitte
a
forma
di
astronave
Di
astronave
La
faccia
che
è
tutta
un
sorriso
E
descrive
un
umore
preciso
Si
lascia
trasformare
Da
un
flusso
di
parole
Adesso
che
tutto
è
già
deciso
Che
il
tempo
non
ci
scappi
tra
le
mani
Facciamo
le
valigie
e
via
lontani
Hai
visto
com'è
strana
la
città
Hai
visto
com′è
strana
la
città
Hai
visto
com'è
strana
la
città
Hai
visto
com'è
strana
la
città
Hai
visto
com′è
strana
la
città
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