paroles de chanson MAYA - Ali
Alì
Uooo
Quando
ti
svegli
la
mattina,
senza
l'autostima
Non
c'hai
manco
voglia
di
andare
fino
in
cucina
Metto
due
parole
in
rima,
così
penso
di
stare
meglio
di
prima
Canto
a
restare
senza
saliva
Mi
allontano
dal
calore
che
mi
danno
le
persone
Non
sto
mentendo,
sono
un
termofifone
Cado
in
basso
dentro
un
ascensore
con
un
solo
tasto
Scopro
a
caso
che
è
una
mia
impressione
Quando
in
questa
massa
scopri
che
appartieni
a
un'altra
razza
Corpi
fatti
in
altra
pasta
La
città
ti
mangia,
sei
pasta
Ruba
volontà,
gazza
Una
civiltà
che
ammazza,
senza
che
ci
sia
una
profezia
Maya
Quando
lei
mi
parla,
io
mi
sciolgo
come
un'Algida
È
una
storia
tragica
e
non
si
tratta
di
una
ragazza
La
musica
di
questi
maschi
qua
mi
incazza
È
proprio
come
non
si
tratta
una
ragazza
I
sogni
non
mi
reggono,
cose
che
non
ci
appartengono
Paghiamo
un
appartamento
seicento
euro
È
una
corsa
contro
il
tempo,
ergo
Spesso
non
gli
entrano
e
forse
ce
lo
levano
Provo
a
trovare
me
stesso
in
un
libro,
zitto
No,
voglio
parlare
mi
stressa
non
dirlo
Chi
scende
troppo
non
risale,
rischio
del
limbo
Ed
io
ho
la
testa
che
pesa
come
la
casa
dei
Fleestones,
prova
a
capirlo
Questo
stato
e
uno
stipendio
non
lo
concepisco
Voglio
scatenare
un
incendio
al
parlamento,
un
cero
a
Gesù
Cristo.
Mi
mischio
con
persone
pazze
Fanno
carte
false,
per
farsi
inculare
da
un
dildo
Ripulisco
il
testo,
Mastro
Lindo
Qui
la
puzza
c'è,
è
la
gente
che
c'ha
il
naso
finto
Fingo
stimoli
Tutti
sanno
più
di
me,
mi
danno
info,
dico
"si"
Foto
di
ragazzi
con
il
fumo,
un
filtro,
peggio
di
così
Mezza
stagione,
io
mezze
maniche
Si
succedono
il
solo
con
l'acquazzone,
si,
succedono
cose
magiche
Gabri
questa
volta
lavi
te,
mi
dice
mami
Seh
tranquilla
mami,
solo
i
piatti
li
faccio
domani
Mani
che
mi
toccano
prendono
scariche,
quando
capisco
che
sono
soltanto
tattiche
Tutto
questo
è
un
gioco
e
ci
si
scorda
facile
del
fuoco
Quando
siamo
freddi
come
pietre
laviche
Il
suono
piatto
accompagnato
dalla
linea
verde
Mi
hanno
detto
che
chi
supera
la
linea
perde,
fra
E
non
mi
fregava
niente
L'ho
fatto
per
me,
perché
in
questo
caso
chi
vinceva
era
un
perdente
Mi
rialzo
come
una
fenice,
come
un
cazzo
che
ha
già
dato
ma
già
di
nuovo
felice
Giudico
come
la
sfinge
ma
col
naso
Questa
gente
finge,
guardacaso
di
una
genitrice
vuole
soltanto
le
sise
Posso
essere
gentile,
ne
ho
quante
ne
vuoi
Ascolta
i
tuoi,
fai
una
bella
fine,
non
farti
e
fatti
i
fatti
tuoi
Tutti
campano
cent'anni
portando
i
vassoi
Schiavi
senza
armi
in
pasto
agli
avvoltoi
Cosa
vuoi
da
me,
mi
hai
dato
un
due
di
picche
Ti
ho
dato
troppo
spago,
non
pensi
che
poi
finisce
Guarda
qua,
quante
zebre,
sono
troppo
belle
Non
fermarti
a
contare
le
strisce
Attention! N'hésitez pas à laisser des commentaires.