paroles de chanson Strade e lampioni che fingono - Hartstock
Occhi
di
vetro
ma
dalla
bufera
Riflettono
ancora
la
boreale
Torni
indietro
ma
poi
la
discesa
Diventa
salita
ed
è
sempre
uguale
Non
c'è
una
sfera
che
possa
svelarti
Quale
pugnale
ti
colpirà
Come
non
c'era
nessuna
speranza
Nell'ultimo
sguardo
di
Saddam
Qualcuno
fissa
da
una
vetrata
Lo
skyline
con
un
whisky
in
mano
Mentre
ritraccia
con
grande
calma
Lo
storyline
a
cui
credevamo
Lungo
il
sentiero,
il
nevischio
si
tinge
di
rosso
Dopo
svariati
annali
Mentre
registro
Antonio
ripete
La
storia
insegna
ma
non
ha
scolari
Sono
solo
voci
lungo
le
rotte
Di
un
mondo
che
non
conosciamo
Mentre
il
riarmo
bussa
alle
porte
Facendo
il
buio
ancor
più
vario
E
se
fosse
più
facile
scrivere
pagine
Avendo
in
testa
una
lapide
L'avrei
già
fatto
anche
dal
margine
Senza
il
timore
di
sembrare
fragile
Ora
imposto
la
rotta
Cercando
ovunque
la
forza
So
che
ho
varcato
la
soglia
Eppure
non
vedo
la
porta
Sono
sbarcato
nel
fuoco
nemico
Tra
gli
anti
anticarri
nel
D-day
In
una
spiaggia
dove
l'obiettivo
È
la
tua
fronte
e
quel
che
sei
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Quella
luce
mi
induce
a
pensare
Che
forse
è
possibile
andare
oltre
Mentre
i
figli
del
duce
massacrano
piazze
Dandoci
altre
risposte
C'è
una
foto
a
doppio
sorriso
Che
parla
ancora
di
un
altro
orizzonte
Lo
stesso
riempito
col
plastico
E
fatto
sparire
nel
tonfo
di
bombe
È
propaganda,
muove
dai
cieli
Ed
è
una
loggia,
vuole
il
tuo
cuore
Che
sia
rinascita,
disse
Gelli
Mentre
girava
le
spalle
al
sole
Che
sia
mattanza
Ai
tuoi
piedi
il
sangue
scorre
da
ogni
dove
Sulla
tua
faccia
sorrisi
a
perdere
Mentre
accendi
il
televisore
Sono
strade
e
lampioni
che
fingono
Mentre
agonizzo
oltre
il
recinto
È
la
carne
dei
morti
che
urlano
Spinge
a
perdersi
nel
labirinto
Io
non
sono
più
vivo
Da
quando
scavo
tra
mille
risposte
E
pure
son
qui
che
ne
scrivo
Cercando
di
dare
un
senso
ai
forse
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
Strade
e
lampioni
che
fingono
Quella
non
è
luce,
è
un
incubo!
Sento
il
rumore
del
pendolo
Ma
fisso
dal
buio
il
crepuscolo!
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