Текст песни Il dono - Giorgio Gaber
Oh!
Mi
è
arrivato
un
dono.
Che
bello!
Qualcuno
ha
pensato
a
me
Sarà
un
Brion
Vega...
Eh
no,
su
questo
non
ci
cago!
Chiaro:
quando
sono
nei
negozi...
Tanti...
E
allora
ha
anche
un
senso
rompere
tutto.
Ma
questo...
Me
lo
metto
in
camera
e...
Click!
Capodistria.
Un
po'
sdoppiato
però.
Queste
cose
mi
fanno
impazzire...
(Gesto
come
a
regolare
il
televisore)
Meno
contrasto:
migliora...
Però
fa
la
neve!
"
Va
bene,
va
bene
così,
non
lo
toccare,
Andava
benissimo"
gli
altri
dietro
"
Andava
benissimo!"
Hanno
sempre
paura
che
lo
peggiori.
E
no!
Lo
miglioro,
io,
no?
E
poi
è
mio!
Me
l'ha
regalato
lo
zio
Bello
il
senso
del
dono,
Questo
gusto
che
si
sta
perdendo
di
godere
della
gioia
dell'altro.
Maledizione!
Ora
devo
contraccambiare.
Questa
è
l'insidia
del
dono
La
donazione,
oggi,
è
sospetta
di
intenzioni
inconfessate,
E
allora
ti
viene
la
fretta
di
sdebitarti.
Tremendo!.
No,
non
per
i
soldi.
Scegliere
qualcosa...
Per
lui.
Cercare
nelle
sue
gioie,
capire
cosa
ama,
Qualcosa
che
lui
possa
toccare
con
gusto...
Entrare...
Praticamente
pensare
a
un
altro...
Come
fosse
un
soggetto
Impossibile.
Divento
matto.
Che
Natale!
Ma
non
sarebbe
meglio
mandarsi
del
denaro?
Diecimila
a
te...
Diecimila...
Diecimila...
Poi
ritorna...
La
catena
di
santantonio!
Impossibile.
Lo
zio
è
sensibile,
Ci
vuole
qualcosa
di
più
affettuoso...
(Pensa,
guarda)
Il
frigorifero
ce
l'ha...
E
poi
gli
manca
quel
calo...
No,
a
me
piace
il
frigorifero:
discreto,
educato,
silenzioso...
Bzzz...
Un
po'
freddino,
nordico,
socialdemocratico...
Mi
trovo
bene.
La
lavatrice
non
la
sopporto:
latina,
Carattere
spagnolo,
sanguigna,
tremenda,
calda,
invadente...
Trrr-popo
trrr-popo...
Non
sta
mai
ferma,
va
lì
a
tampinare
la
lavastoviglie...
Già,
c'è
anche
la
lavastoviglie...
Il
bidone
aspiratutto...
Il
frullatore...
Il
tostapane...
L'affettatrice.
Aiuto!...
(si
guarda
in
giro)
sono
circondato...
Bisogna
fare
qualcosa,
aiuto!
Altro
che
zio,
bisogna
fare
qualcosa...
Aiuto...
Sono
circondato...
Che
vogliono?...
Io
non
ci
ho
niente!...
Chi
sono?...
Io
non
ci
ho
niente
di
mio...
Io
spezzo
tutto,
rompo,
distruggo,
butto
via...
Io...
Ecco,
via!...
Fuori
dalla
finestra,
via,
una
montagna...
Ecco
così...
Le
case
vuote,
tutto
nella
strada...
Fuori,
via!...
Montagne,
montagne
di
rifiuti...
Scatole,
cartacce,
stracci,
cocci...
Buon
anno!...
Pentole,
cucchiai,
una
ruota
di
bicicletta...
Una
ruota
di
bicicletta?...
Sì,
una
ruota
di
bicicletta!...
Pannolini,
pillole,
escrementi,
vasi
da
notte,
Attaccapanni,
mezzo
armadio,
un
camion,
una
nave!.
Mi
sono
lasciato
prendere
la
mano
Non
importa,
una
montagna,
una
montagna
di.
Ogni
giorno
una
città
come
Milano
accumula
Duemilacinquecento
tonnellate
di
rifiuti...
Duemilacinquecento
tonnellate.
C'è
da
pensarci.
Intendiamoci,
Non
si
può
dire
alla
gente
di
Consumare
di
meno
e
di
produrre
di
meno.
È
un'utopia
L'unica
salvezza
è
il
riciclaggio
dei
rifiuti...
O
la
disintegrazione
Io
sono
per
il
riciclaggio.
Mi
sembra
più
serio
come
lavoro
e
meno
di
spreco.
Bisogna
organizzarsi
bene,
selezionare,
catalogare,
classificare...
E
tutti
al
lavoro
per
il
riciclaggio.
Certo,
anch'io,
mi
piace,
ce
l'ho
nel
sangue
il
riciclaggio,
io...
è
una
questione
di
coscienza.
Avanti,
al
lavoro,
in
quest'ammasso
di
roba
enorme,
anche
schifosa.
Non
importa,
cerca,
distingui,
ammucchia:
le
plastiche
da
una
parte,
Il
riciclaggio
è
un
lavoro
collettivo,
importante,
Da
fare
con
un
certo
impegno,
tutti
insieme,
certo,
Le
plastiche
da
una
parte,
e
poi
i
vetri,
e
poi
i
metalli,
Buoni
i
metalli,
ecco,
da
una
parte,
con
cautela,
e
gli
escrementi...
Ce
ne
viene
di
roba
con
quelli...
No,
il
gatto
no...
Non
c'entra.
Via
di
lì!
Di
chi
è
questo
gatto?
È
vivo
per
di
più...
Attento
che
ti
riciclo,
che
poi
arriva
la
macchina
che
ti
schiaccia,
Ti
fa
un
pacchetto,
ti
fa
un
cubo,
Attento
devi
scappare,
anch'io,
anch'io!...
Clack!
Riciclato...
Con
la
merda!

Альбом
Libertà obbligatoria
1 La coscienza
2 Il tennis
3 Il dono
4 La cacca dei contadini
5 Flash
6 Il sogno di Marx
7 L'inserimento
8 Le carte
9 I partiti
10 Finale
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