Текст песни Lona - Giorgio Gaber
E
poi
mi
ricordo
Eravamo
io
Giulio
e
Lorenza
E
si
correva
in
una
strada
sabbiosa
E
tu
ci
venivi
dietro
con
indifferenza
Per
non
farci
capire
che
eri
gelosa.
Era
il
giorno
in
cui
mi
accorsi
Del
nostro
sfacelo
E
decisi
di
starmene
Un
po'
da
solo
Poi
ho
vissuto
con
Giulio
Eravamo
della
stessa
razza
E
leggevamo
le
stesse
poesie
Mi
piaceva
la
sua
delicata
E
inquietante
dolcezza
E
si
fondevano
bene
Le
nostre
malattie
Si
cenava
la
sera
alle
nove
E
piano
piano
Con
la
stessa
dolcezza
Noi
ci
odiavamo
Piano
piano
era
già
diventato
Un
rapporto
pazzesco
Allora
capii
che
era
meglio
Un
pastore
tedesco
Lo
Lo
Lona
Lo
Lo
Lona
Loo
o
Lona
Lo
o
Lona
E'
buona
la
Lona
è
un
cane
perfetto
Mi
piace
la
sua
distaccata
Elegante
fierezza
E'
un
cane
di
razza
Un
esemplare
stupendo
Se
la
chiamo
risponde
Ai
comandi
e
si
muove
di
scatto
Ho
trovato
con
lei
Finalmente
Un
rapporto
perfetto
Loo
Lona
Loo
Lona
Le
apro
la
bocca
Per
farle
un
dispetto
Lei
reagisce
fa
finta
Di
mordermi
ma
per
giocare
Si
fa
accarezzare
E
senza
chiedermi
niente
Mi
sta
sempre
vicino
La
Lona
vuole
solo
il
mio
affetto
Io
la
chiamo
al
mattino
Lei
mi
mette
le
zampe
sul
letto
Buona
Lona
Devo
uscire
un
momento
Buona
cosa
c'hai
da
guardare
Torno
presto
lo
sai
Non
ti
posso
portare
Ecco
vedi
sono
già
tornato
Hai
visto
Lona
non
sono
partito
Non
fare
quella
faccia
Non
guardarmi
così
Sono
qui
Basta
Lona
Che
cosa
ti
piglia
Non
lo
vedi
che
mi
ami
troppo
Che
mi
ami
male
Non
è
mica
normale
anche
se
uno
non
vuole
Va
sempre
a
finire
così
che
ci
si
assomiglia
Tu
sei
tutto
per
me
sei
una
madre
Una
moglie
una
figlia
Ma
non
vedi
come
mi
hai
ridotto
Sono
sfinito
mi
hai
distrutto
Non
posso
mangiare
nel
piatto
dove
Mangi
tu
Non
posso
leccarmi
i
baffi
Adesso
ne
ho
piene
le
palle
Non
ne
posso
più
Lona
non
mi
puoi
rimproverare
Sto
strisciando
Ho
imparato
ad
abbaiare
Non
parlo
non
rido
non
piango
Mi
gratto
mi
annuso
Mi
rotolo
nel
fango
Cammino
a
quattro
zampe
Non
vedo
più
il
cielo
Comincio
a
ringhiare
Mi
è
cresciuto
anche
il
pelo
E
mangio
come
un
cane
E
dormo
come
un
cane
E
frugo
per
terra
col
muso
E
ti
odio
come
un
cane
Ti
sbrano
come
un
cane
Ti
ammazzo
come
un
cane
rabbioso
Non
ne
posso
più
Non
ho
più
rimorsi
Non
ho
più
pietà
Non
mi
importa
un
cazzo
Ti
ammazzo
ti
ammazzo
ti
ammazzo
(Tre
spari)
Lona
a
che
pensi?
Lona
lo
sento
che
pensi
a
qualcosa,
Non
sono
violento.
Non
c'ho
niente
da
dimostrare
io,
Te
lo
sei
inventata
tu
che
io
ero
il
padrone,
io
non
sono
violento.
La
dovevi
smettere
di
chiedere,
è
tutto
lì.
Chiedere
sempre
chiedere,
e
Poi
tu
chiedi
male,
è
quel
chiedere
e
non
chiedere,
aver
paura.
Ferita
ecco
ferita,
sempre
ferita,
con
quegli
occhi
lì
guardala,
Non
c'è
niente
di
peggio
di
chi
ci
resta
male,
Di
tutti
i
modi
di
chiedere
è
il
più
tremendo,
è
Meglio
che
uno
dica
voglio
voglio,
bau
bau,
mica,
uou.
Fai
la
vittima
eh?
E
quando
fai
la
vittima
credi
di
essere
remissiva,
E
invece
sei
violenta.
Si,
sei
tu
che
sei
violenta,
perché?
La
violenza
la
si
fa
solo
col
fucile?
E
la
violenza
docile?
La
violenza
non
aggressiva?
La
violenza
di
chi
non
ce
la
fa
a
star
solo
e
non
può
essere
Abbandonata,
e
fa
quella
faccia
lì
quegli
occhi
lì
che
conosco
a
Memoria,
che
fanno
finta
di
dire,
tu
puoi
far
tutto,
Puoi
anche
andartene
via.
Non
è
vero,
Non
è
vero
che
esistono
due
possibilità,
io
ce
n'ho
una
sola,
e
Questa
è
violenza,
Non
posso
andar
via
perché
mi
ricatti
col
tuo
dolore
assurdo,
scusa,
Mi
ricatti
col
tuo
grande
amore.
A
me
non
mi
fa
niente
bene
essere
amato
molto,
almeno
così.
Dammi
retta,
appena
uno
ti
ama
così
scappa.
Non
è
mica
gratis,
e
Pensare
che
c'è
chi
si
lamenta
perché
non
è
amato,
e
Essere
amato
allora?
E'
una
cambiale,
prima
o
poi
la
paghi.
Una
cambiale
a
scadenza
indeterminata,
ma
incombe.
Un
incubo.
Mi
piacerebbe
essere
un
camionista,
Coi
vetri
tappezzati
di
cani
e
di
donne,
ma
lì,
Solo
lì
per
guardarli
prima
di
dormire,
insomma,
si
fa
per
dire.
No
non
ti
offendere
Lona,
non
l'ho
detto
per
te,
Certo
certo,
se
avessi
avuto
un
camion
ti
avrei
portata
con
me.
Poi
mi
ricordo
Che
senza
un
preciso
ricordo
Rivedevo
gli
amici
Come
un
convalescente
Camminando
in
un
posto
Affollato
e
un
po'
assurdo
Con
la
faccia
di
uno
Che
ne
ha
passate
tante
E
il
mio
orecchio
un
po'
sordo
E
un
po'
assente
registrava
Le
parole
di
un
amico
che
mi
raccontava
Tutto
quello
che
era
successo
quando
non
c'ero
Statistica
di
coppia
sopravvissuti
zero
1 Si può
2 Il comportamento
3 Le elezioni
4 Finale (prosa)
5 Lona
6 Introduzione i reduci
7 La caccia dei contadini (prosa)
8 Il tennis (prosa)
9 L'inserimento (prosa)
10 Flash
11 Le carte (prosa)
12 Il delirio
13 Il dono (prosa)
14 La solitudine
15 La coscienza (prosa)
16 La smorfia
17 I partiti (prosa)
18 Il sogno di Gesù
19 Quando lo vedi anche
20 L'America
21 L'uomo muore
22 Il sogno di Marx
23 Il cancro
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