Текст песни Mi fa male il mondo (seconda parte) - Giorgio Gaber
Mi
fa
male
il
mondo
mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
mi
fa
male
il
mondo
E
non
riesco
a
trovar
le
parole
Per
chiarire
a
me
stesso
e
anche
al
mondo
Cos'è
che
fa
male
Mi
fa
male,
mi
fa
male
essere
lasciato
da
una
donna
Non
sempre
Mi
fa
male
l'amico,
che
mi
spiega
perché
mi
ha
lasciato
Mi
fanno
male
quelli
che
si
credono
di
essere
il
centro
del
mondo
E
non
sanno
che
il
centro
del
mondo
sono
io
Mi
fa
male
quando
mi
guardo
allo
specchio
Mi
fa
male
anche
quando
mi
dicono
che
Mia
figlia
mi
assomiglia
molto
fisicamente
Mi
fa
male
per
lei
Mi
fanno
male,
quelli
che
sanno
tutto
E
prima
o
poi
te
lo
dicono
Mi
fanno
male
gli
uomini
esageratamente
educati,
distaccati
formali
Ma
mi
fanno
più
male
quelli
che
per
Essere
autentici
ti
ruttano
in
faccia
Mi
fa
male
essere
così
delicato,
e
non
solo
di
salute
Mi
fa
male
più
che
altro
il
fatto
Che
basta
che
mi
faccia
male
un
dente
Che
non
mi
fa
più
male
il
mondo
Mi
fanno
male,
quelli
troppo
ricchi,
quelli
troppo
poveri
Mi
fanno
male
anche
quelli
troppo
così
e
così
Mi
fa
male
l'IVA,
le
trattenute
il
740,
i
commercialisti
Mamma
mia
come
mi
fanno
male
i
commercialisti
Mi
fanno
male
le
marche
da
bollo,
gli
sportelli,
gli
uffici,
le
code
Mi
fa
male
quando
perdo
la
patente
e
gli
amici
mi
dicono
Condoglianze
E
gli
impiegati
quando
vai
lì,
non
alzano
neanche
la
testa
E
poi
quando
la
alzano
s'incazzano,
perché
gli
fai
perdere
tempo
Ti
trattano
male,
giustamente,
siamo
noi
che
sbagliamo
L'ufficio
é
sempre
un
altro,
e
poi
un
altro
ancora
E
poi
le
segretarie,
i
capiuffici
I
funzionari
i
direttori,
i
direttori
generali
Mi
fa
male
la
burocrazia
Mi
fa
male
l'apparato
la
sua
mentalità,
la
sua
arroganza
Mi
fa
male
lo
Stato
Come
sono
delicato
Mi
fa
male
il
futuro
dell'Italia,
dell'Europa,
del
mondo
Mi
fa
male
l'immanente
destino
del
pianeta
terra
minacciato
dal
Grande
buco
nell'ozono
Dall'effetto
serra
e
da
tutte
quelle
tragedie
planetarie
Che
al
momento
poi,
a
dir
la
verità,
non
mi
fanno
mica
tanto
male
Sarà
perché
mi
fanno
male
le
facce
verdi,
dei
verdi
Mi
fanno
male
i
fax,
i
telefonini
I
computer
e
la
realtà
virtuale,
anche
se
non
so
cos'è
Mi
fa
male
l'ignoranza,
sia
quella
di
andata
che
quella
di
ritorno
Mi
fa
male
la
scuola
privata
Ma
anche
quella
pubblica
non
scherza
Nonostante
che
il
Ministero
della
Pubblica
Istruzione
abbia
1.200.000
dipendenti
Numericamente
nel
mondo
L'ente
è
secondo
soltanto
all'esercito
americano
Però
Mi
fa
male
la
carta
stampata,
gli
editori
Tutti
Mi
fanno
male
le
edicole,
i
giornali,
le
riviste
con
i
loro
inserti
Un
regalino,
un
opuscolo,
una
cassetta
Un
gioco
di
società,
un
cappuccino
e
una
brioche
grazie
Mi
fanno
male
quelli
che
comprano
tutti
i
giornali
Perché
la
realtà
è
pluralista
Nooo,
non
mi
fa
male
la
libertà
di
stampa
Mi
fa
male
la
stampa
Mi
fa
male
che
ci
sia
ancora
qualcuno
che
crede
Che
i
giornalisti
si
occupino
di
informare
la
gente
I
giornalisti,
che
vergogna
Cosa
mettiamo
oggi
in
prima
pagina?
Ma
sì,
un
po'
di
bambini
stuprati
E'
un
periodo
che
funzionano
Mi
fanno
male
le
loro
facce
presuntuose
e
spudorate
Facce
libere
e
indipendenti
ma
estremamente
ma
rispettose
dei
loro
Padroni,
padroncini
Facce
da
grandi
missionari
dell'informazione
Che
il
giorno
dopo
guardano
l'indice
d'ascolto
Sì
alla
televisione
Facce
completamente
a
loro
agio
che
si
infilano
Le
dita
nelle
orecchie
e
si
grattano
i
coglioni
Sì,
questi
geniali
opinionisti
che
gridano
Litigano,
si
insultano,
sempre
più
trasgressivi
Questi
coraggiosi
leccaculo
travestiti
da
ribelli
E'
questa
libertà
di
informazione
che
mi
fa
vomitare
Come
sono
delicato
Mi
fa
male,
quando
mi
suonano
il
campanello
di
casa
E
mi
chiedono
di
firmare
per
la
pace
nel
mondo
Per
le
foreste
dell'Amazzonia
per
le
balene
del
Pacifico
E
poi
mi
chiedono
un
piccolo
contributo,
offerta
libera,
soldi
Tanti
soldi
per
le
varie
ricerche
Per
la
vivisezione
per
il
terremoto
nelle
Filippine
Per
le
suore
del
Nicaragua,
per
la
difesa
del
canguro
australiano
Devo
fare
tutto
io
Mi
fa
male
quando
mi
sento
male
Mi
fa
male
che
in
un
ospedale
pubblico
Per
fare
una
TAC
ci
vogliano
in
media
sette
mesi
Mi
fa
male
che
uno
magari
dopo
sette
mesi
Mi
fa
male
la
faccia
assolutamente
normale
Del
professore
che
ti
dice:
Certo
che
privatamente,
con
un
milione
e
due,
si
fa
domani
Mi
fa
male,
anzi
mi
fa
schifo
chi
specula
sulla
vita
della
gente
Mi
fanno
male
quelli
che
dicono
che
gli
uomini
sono
tutti
uguali
Mi
fanno
male
anche
quelli
che
dicono
che
Il
pesce
più
grosso,
mangia
il
pesce
più
piccolo
Mi
farebbe
bene
metterli
nella
vaschetta
delle
balene
Mi
fa
male
la
grande
industria
La
media
mi
fa
malino,
la
piccola
non
mi
fa
praticamente
niente
Mi
fanno
male
i
grandi
evasori
I
medi
mi
fanno
malino,
i
piccoli
fanno
quello
che
possono
Mi
fa
male
che
a
parità
di
industriali
stramiliardari
Un
operaio
tedesco
guadagna
2.800.000
lire
al
mese
E
uno
italiano
1.400.000
Ma,
l'altro
1.400.000
dov'è
che
va
a
finire?
Allo
Stato,
che
ne
ha
così
bisogno
Mi
fa
male
che
tra
imposte
dirette
e
indirette
un
italiano
medio
Paghi,
giustamente
per
carità,
un
carico
di
tributi
tale
Che
se
nel
Medioevo
Le
guardie
del
re
l'avessero
chiesto
ai
contadini
Sarebbero
state
accolte
a
secchiate
di
merda
Mi
fa
male
che
l'Italia,
cioè
voi,
cioè
io,
siamo
riusciti
ad
avere
Non
si
sa
bene
come,
due
milioni
di
miliardi
di
debito
Eh
si
sa,
un
vestitino
oggi
Un
orologino
domani,
basta
distrarsi
un
attimo
E
si
va
sotto
di
due
milioni
di
miliardi
Questo
lo
sappiamo
tutti
eh
Ce
lo
sentiamo
ripetere
continuamente
Sta
cambiando
la
nostra
vita
per
questo
debito
che
abbiamo
Ma
con
chi
ce
l'abbiamo?
A
chi
li
dobbiamo
questi
soldi?
Questo
non
si
sa
Questo
non
ce
lo
vogliono
dire
No,
no
perché
se
li
dobbiamo
a
qualcuno
che
non
conta
Va
bè,
gli
abbiamo
tirato
un
pacco
e
finita
lì
Ma
se
li
dobbiamo
a
qualcuno
che
conta
Due
milioni
di
miliardi
Prepariamoci
a
pagare
in
natura
Mi
fa
male
la
violenza
Mi
fa
male
la
sopraffazione,
la
prepotenza,
l'ingiustizia
A
dir
la
verità
mi
fa
male
anche
la
giustizia
Un
paese
che
ha
una
giustizia
come
la
nostra
Non
sarà
mai
un
paese
civile
Io
personalmente,
piuttosto
di
avere
a
che
fare
con
la
giustizia
Preferisco
essere
truffato,
imbrogliato
Insultato,
e
al
limite
anche
un
po'
sodomizzato
Che
magari
mi
piace
anche
Mi
fanno
male
le
facce
dei
Dei
collaboratori
di
giustizia,
dei
pentiti
Degli
infami,
insomma
Che
dopo
aver
ammazzato
uomini
donne
bambini
Fanno
l'atto
di
dolore
Tre
Pater,
Ave
e
Gloria
e
chi
s'è
visto
s'è
visto
Mi
fa
male
che
tutto
sia
mafia
Mi
fa
male
non
capire
Perché
animali
della
stessa
specie
si
ammazzino
tra
di
loro
Mi
fa
male
che
in
Bosnia,
non
ci
sia
il
petrolio
Mi
fa
male
chi
crede
che
le
guerre
si
facciano
per
ragioni
umanitarie
Mi
fa
male
anche
chi
muore
in
Somalia
In
Ruanda,
in
Palestina,
in
Cecenia
Mi
fa
male
chi
muore
Mi
fa
male
chi
dice,
che
gli
fa
male
chi
muore
E
fa
finta
di
niente
sul
traffico
delle
armi
Che
è
uno
dei
pilastri
su
cui
si
basa
il
nostro
amato
benessere
Mi
fanno
male
le
lobbies
di
potere,
le
logge
massoniche,
la
P2
E
la
P1?
No
perché
se
c'è
la
P2,
ci
sarà
anche
la
P1
Se
no
la
P2
la
chiamavano
P1
No,
quelli
della
P1
sono
buoni,
mansueti
Come
agnelli,
in
genere
stanno
a
cuccia
Mi
fa
male
qualsiasi
tipo
di
potere
Quello
conosciuto
ma
anche
quello
Sconosciuto,
sotterraneo,
che
poi
è
il
vero
potere
Mi
fanno
male
le
oscillazioni
e
i
rovesci
dell'alta
finanza
Più
che
male
mi
fanno
paura
Perché
mi
sento
nel
buio,
non
vedo
le
facce
Nessuno
ne
parla,
nessuno
sa
niente,
shhh
Sono
gli
intoccabili
Facce
misteriose
che
tirano
le
fila
di
un
meccanismo
invisibile
Talmente
al
di
sopra
di
noi,
da
farci
sentire
legittimamente
esclusi
E
lì,
in
chissà
quali
magici
e
ovattati
saloni
Che
a
voce
bassa
e
con
modi
raffinati
Si
decidono
le
sorti
del
nostro
mondo
Dalle
guerre
di
liberazione,
ai
grandi
monopoli
Dalle
crisi
economiche
Alle
cadute
dei
muri,
ai
massacri
più
efferati
Mi
fa
male
quando
mi
portano
il
certificato
elettorale
Mi
fa
male
la
democrazia
Questa
democrazia
che
è
l'unica
che
io
conosca
Mi
fa
male
la
prima
Repubblica,
la
seconda,
la
terza,
la
quarta
Mi
fanno
male
i
partiti
Più
che
altro
tutti
Mi
fanno
male
i
politici
sempre
più
viscidi,
sempre
più
brutti
Mi
fanno
male
i
loro
modi
accomodanti
imbecilli
ruffiani
E
come
sono
vicini
a
noi
elettori,
come
ci
ringraziano,
come
ci
amano
Ma
sì,
io
vorrei
anche
dei
bacini,
dei
morsi
sul
collo
Per
capire
bene
che
lo
sto
prendendo
nel
culo
Tutti,
tutti
l'abbiamo
sempre
preso
nel
culo
Da
quelli
di
prima,
da
quelli
di
ora
Da
tutti
quelli
che
fanno
il
mestiere
della
politica
Che
ogni
giorno
sono
lì
a
farsi
vedere
Ma
certo,
hanno
bisogno
di
noi,
che
li
dobbiamo
appoggiare,
preferire
Li
dobbiamo
votare
In
questo
ignobile
carosello
In
questo
grande
libero
mercato
delle
facce
Facce
facce
Facce
che
lasciano
intendere
di
sapere
tutto
e
non
dicono
niente
Facce
che
non
sanno
niente
e
dicono
di
tutto
Facce
suadenti
e
cordiali
con
il
sorriso
di
plastica
Facce
esperte
e
competenti
che
crollano
al
primo
congiuntivo
Facce
compiaciute
e
vanitose
che
si
auto
incensano
Come
vecchie
baldracche
Facce
da
galera
che
non
sopportano
la
galera
e
si
danno
malati
Facce
che
dietro
le
belle
frasi
Hanno
un
passato
vergognoso
da
nascondere
Facce
da
bar
che
ti
aggrediscono
con
un
delirio
di
sputi
e
di
idiozie
Facce
megalomani
da
ducetti
dilettanti
Facce
ciniche
da
scuola
di
partito
Allenate
ai
sotterfugi
e
ai
colpi
bassi
Facce
che
hanno
sempre
la
risposta
pronta
E
non
trovi
mai
il
tempo
di
mandarle
a
fare
in
culo
Facce
che
straboccano
solidarietà
Facce
da
mafiosi
che
combattono
la
mafia
Facce
da
servi
intellettuali
Da
servi
gallonati,
facce
da
servi
e
basta
Facce
scolpite
nella
pietra
Che
con
grande
autorevolezza
sparano
cazzate
Non
c'è
neanche
una
faccia,
neanche
una
Che
abbia
dentro
con
il
segno
di
qualsiasi
ideale
Una
faccia
che
ricordi,
il
coraggio
il
rigore,
l'esilio,
la
galera
No
C'è
solo
l'egoismo
incontrollato,
la
smania
di
affermarsi,
il
denaro
L'avidità
più
schifosa
Dentro
a
queste
facce
impotenti
e
assetate
di
potere
Facce
che
ogni
giorno
assaltano
La
mia
faccia
in
balia
di
tutti
questi
nessuno
E
voi
credete
ancora
che
contino
le
idee
Ma
quali
idee?
La
cosa
che
mi
fa
più
male,
è
vedere
le
nostre
facce
Con
dentro
le
ferite,
di
tutte
le
battaglie
che
non
abbiamo
fatto
E
mi
fa
ancora
più
male
vedere
le
facce
dei
nostri
figli
Con
la
stanchezza
anticipata
di
ciò
che
non
troveranno
Sì,
abbiamo
lasciato
in
eredità
forse
un
normale
benessere
Ma
non
abbiamo
potuto
lasciare
Quello
che
abbiamo
dimenticato
di
combattere
E
quello
che
abbiamo
dimenticato
di
sognare
Bisogna
assolutamente
trovare
il
coraggio
di
abbandonare
i
nostri
Miseri
egoismi,
e
cercare
un
nuovo
slancio
collettivo
Magari
scaturito
proprio
dalle
cose
che
ci
fanno
male
Dai
disagi
quotidiani,
dalle
insofferenze
comuni,
dal
nostro
rifiuto
Perché
un
uomo
solo,
che
grida
il
suo
no,
è
un
pazzo
Milioni
di
uomini
che
gridano
lo
stesso
no
Avrebbero
la
possibilità
di
cambiare
veramente
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
bene
comunque
credere
Che
la
fiducia
non
sia
mai
scomparsa
E
che
d'un
tratto
ci
svegli
un
bel
sogno
E
rinasca
il
bisogno
di
una
vita
diversa
Mi
fa
male
il
mondo
mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
bene
comunque
illudermi
Che
la
risposta
sia
un
rifiuto
vero
E
che
lo
sfogo
dell'intolleranza
Prenda
consistenza
e
diventi
un
coro
Mi
fa
male
il
mondo
mi
fa
male
il
mondo
Ma
la
rabbia
che
portiamo
addosso
È
la
prova
che
non
siamo
annientati
Da
un
destino
così
disumano
Che
non
possiamo
lasciare
ai
figli
e
ai
nipoti
Mi
fa
male
il
mondo,
mi
fa
male
Mi
fa
male
il
mondo,
mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
male
il
mondo
Mi
fa
bene
soltanto
l'idea
Che
si
trovi
una
nuova
utopia
Litigando
col
mondo

1 La realtà è un uccello
2 Un uomo e una donna
3 Mi fa male il mondo (prima parte)
4 Quando sarò capace d'amare
5 Mi fa male il mondo (seconda parte)
6 Qualcuno era comunista
7 Destra-sinistra (live)
8 Questi nostri tempi
9 L'equazione
10 Canzone della non appartenenza (live)
11 E pensare che c'era il pensiero (live)
12 Io come persona (live)
13 Isteria amica mia (live)
14 La chiesa si rinnova (live)
15 La sedia da spostare
16 Se io sapessi
17 L'abitudine
18 L'America
19 Sogno in due tempi
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