Текст песни Strofe D'amore - Lanz Khan feat. Don G Tepes & Cianuro
Quelle
che
scrivo
sono...
Come
gocce
che
si
asciugano
sul
mio
pallore
Cigni
bianchi
che
si
muovono
nello
squallore
Sono
strofe
d'amore
che
muoiono
d'ossessione
Sono
strofe
di
morte
che
vivono
di
desolazione
Come
gocce
che
si
asciugano
sul
mio
pallore
Cigni
bianchi
che
si
muovono
nello
squallore
Sono
strofe
d'amore
che
muoiono
senza
direzione
Strofe
di
morte
che
vivono
di
desolazione
Oggi
cade
neve
rossa
nell'inverno
dei
miei
battiti
Raggela
nelle
ossa
l'inferno
di
mille
attimi
Siamo
scimmie
cadute
mentre
sognavano
gli
attici
A
riposo
mitragliati
dal
freddo
dei
venti
artici
Sono
risate
cicatrizzate
sugli
zigomi
Grandi
serpenti
abissali
mangiati
da
cimici
è
alle
idi
di
Marzo
che
vedi
l'ironia
sui
visi
Perché
qui
i
sorrisi
ti
accoltellano
come
i
cesaricidi
è
un
abisso
che
mi
ottiene
brah
Sta
vita
è
una
statua
di
ghiaccio
che
si
scioglie
ma
non
si
rigenera
Il
mio
cuore
è
una
casa
distrutta
coperta
dall'edera
In
cui
dentro
c'è
l'eco
di
un
genocidio
come
a
Yerevan
E
ora
c'è
brina
viola
sopra
questi
occhi
Geometrie
di
rigor
mortis
cristallizzate
nei
fiocchi
Una
steppa
di
sangue
secco
in
cui
senti
solo
rintocchi
Dedicato
all'amato
me
stesso
come
Majakovskij
Come
gocce
che
si
asciugano
sul
mio
pallore
Cigni
bianchi
che
si
muovono
nello
squallore
Sono
strofe
d'amore
che
muoiono
d'ossessione
Sono
strofe
di
morte
che
vivono
di
desolazione
Come
gocce
che
si
asciugano
sul
mio
pallore
Cigni
bianchi
che
si
muovono
nello
squallore
Sono
strofe
d'amore
che
muoiono
senza
direzione
Strofe
di
morte
che
vivono
di
desolazione
Il
caso
mi
spinge
a
penetrare
il
suono
La
rima
è
una
prigione,
sogno
i
sogni
di
Dio
Menti,
ghiaccio
il
cuore,
arido
bitume
Apostolo
squarciati
il
ventre
mentre
invochi
il
nome
mio
Fuochi
fatui
ghiacciati
Gelano
le
carni
tra
spasmi
sfumati
Ricordo
i
fasti
passati,
quand'ero
tutto
dentro
al
nulla
o
viceversa
Non
ricordo
il
materiale,
mi
astraggo
Il
corpo
non
è
il
male,
non
esiste,
basta
un
cerchio
nel
fango
Adesso
sono
calmo,
sereno,
e
rido
della
contingenza
e
tollero
il
tuo
crederci
davvero
Muto
il
tuo
pianto
in
rubini
arcobaleno
E
presto
rechi
al
canto
languido
dei
figli
del
cielo
Cavalco
chimere,
imbriglio
fenici
Spalanco
porte
della
percezione
al
mio
volere
Nasco
da
comete
frantumatesi
sul
suolo
Scherzi
come
frecce
conficcate
nel
suono
Piogge
torrenziali,
gocce
rosso
barolo
Macchiano
le
ali
d'aquile
reali
in
volo
Tra
stelle
roventi
stese
su
lenzuola
viola
E
i
venti
affilati
come
i
denti
di
tagliola
Lotto
coi
frammenti
di
cuore
sparsi
in
gola
Scappo
da
serpenti
neri
sopra
la
stagnola
Ed
ora,
aspetto
il
canto
di
cicale
Luce
boreale
sulle
acque
del
male
Nati
sul
fondale,
siamo
statue
di
sale
Una
parte
di
mare,
morti
torneremo
tale
Frate
non
mi
vedi
passo
fra
nubi
di
fuoco
Squarciando
divieti,
ora
il
sangue
sui
vetri
Tinge
le
pareti
dell'hotel
in
cui
mi
trovo
Dormo
fra
le
nevi,
so
che
qui
gli
incubi
sono...
Come
gocce
che
si
asciugano
sul
mio
pallore
Cigni
bianchi
che
si
muovono
nello
squallore
Sono
strofe
d'amore
che
muoiono
d'ossessione
Sono
strofe
di
morte
che
vivono
di
desolazione
Come
gocce
che
si
asciugano
sul
mio
pallore
Cigni
bianchi
che
si
muovono
nello
squallore
Sono
strofe
d'amore
che
muoiono
senza
direzione
Strofe
di
morte
che
vivono
di
desolazione
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