Текст песни Per respingerti in mare - Le Luci della Centrale Elettrica
Forse
il
nostro
viaggio
porta
un
po'
più
lontano
Tu
sorridevi
agli
autovelox
E
mi
spedivi
contro,
spedivi
contro
il
pentagono
I
tuoi
aerei
pieni
di
armi
e
di
beni
materiali
Le
parole
d'amore
delle
centrali
nucleari
E
tutti
gli
altri
Vietnam
che
per
le
trasfusioni
Vuoi
la
vernice
rossa,
perché
è
più
coreografica
Quando
mi
hai
detto
che
sono
come
l'edera
Quando
ti
ho
detto
che
sei
come
l'edera
E
hai
deciso
che
sei
lesbica,
i
tuoi
pensieri
sono
spesso
Dello
stesso
materiale
del
cielo
di
Milano
Sventolano
dei
fazzoletti
bianchi
dalle
finestre
Quando
passiamo,
per
salutarci
o
perché
si
arrendono
E
tutti
i
nostri
no
dove
vuoi
che
ci
portino
E
tutti
i
nostri
no
dove
vuoi
che
ci
portino
E
neanche
se
ti
pagano,
ma
tanto
non
ti
pagano
E
neanche
se
ti
pagano,
ma
tanto
non
ti
pagano
E
neanche
se
ti
pagano,
ma
tanto
non
ti
pagano
E
neanche
se
ti
pagano,
ma
tanto
non
ti
pagano
E
il
motore
eterno
del
nostro
furgone
Le
ombre
rosse,
il
tono
della
tua
voce
Che
era
per
rischiarare
sulle
puttane
in
viale
Europa
Ricominciava
a
nevicare
su
questo
schifo
di
amore
Era
per
respingerti
in
mare
Per
farmi
tempesta
e
lente
rappresaglie
Come
tante
utilitarie
per
conformarsi
ad
un
certo
modello
di
dolore
Per
un
malinteso
senso
del
progresso
Per
un
difetto
di
fabbricazione
Nei
cieli
di
Regina
Coeli
e
nei
negozi
chiusi
Dove
cazzo
siete
andati
tutti?
I
vostri
sguardi
che
fondevano
i
metalli
E
i
camionisti
addormentati
su
di
noi
ai
110
I
nubifragi
tra
le
tue
ciglia
e
il
guard-rail,
come
vorrei
I
tuoi
fuochi
artificiali,
le
tue
cazzo
di
canzoni
commerciali
Ci
troveremo
davanti
ai
nostri
muri
dei
pianti
Oppure
uccisi
da
Putin
E
quanto
costano
I
tuoi
amici
che
si
contano
sui
petali
di
quei
fiori
che
quando
soffi
si
disfano
Gli
aerei
per
Palermo
fermi
a
prendere
freddo
Dieci
grammi
nel
tuo
reggiseno
I
pescherecci
che
non
tornano
Quei
lunghi
mesi
immobili,
santi
Raccoglitori
di
pomodori,
le
bombe
al
fosforo
Quei
momenti
che
respiravamo
forte
come
se
stessimo
correndo
Come
per
commemorare
i
tuoi
capelli
lunghissimi
I
lavori
irregolari,
i
militiari
iraniani
I
tramonti
che
hanno
dei
colori
chimici
I
detenuti
morti,
i
venti
forti
dei
deserti
libici
I
venti
che
incendiano
i
campi
nomadi
Le
meteoriti,
le
navi
ferme
immobili
tra
l'Italia,
Malta
e
la
Libia
I
primi
fari
antinebbia,
le
nostre
ultime
bufere
violente
Le
guardie
notturne
che
vanno
a
dormire
Non
c'è
niente
da
capire,
non
c'è
niente
da
capire
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