Текст песни Come l'angelo affascinato dal buio - Pathos
"Io
non
sono
cattivo
Ho
soltanto
il
lato
oscuro
un
po'
pronunciato
Mi
sento
come
l'angelo
affascinato
dal
buio
E
dopo
'sta
stronzata
vai
con
i
violini,
va
bene"
Si
frantumino
i
sensi,
scatenati
già
adesso
Ora
che
il
vento
leggero
è
come
un
cazzo
d'abisso
L'anticristo
un
geoide,
lui
già
nato
perdente
Dalla
nebbia
per
errore
come
me
senza
senso
Con
un
plettro
stregato
che
sfiora
corde
remote
mi
perdo
La
realtà
si
stacca,
parte
come
un
treno
in
corsa
Un
vero
treno
di
tenebra
che
ha
coperto
la
tempesta
Ed
io
gli
corro
contro
solo
per
fermarlo
con
la
testa
Mi
dissolvo
in
parole,
divento
niente,
nebbia,
porto
Perché
sento
che
in
me
dormono
i
sogni
del
mondo
Vomito
paradisi
congelati
su
fogli
di
carta
E
mi
ci
appendo
come
ai
freddi
seni
dell'alba
Poi
li
perdo,
dimenticati,
semi
nel
vento
Si
trasformeranno
in
fili
vitrei,
vita
in
altra
vita
Telepatici
figli
copriranno
di
gloria
Quell'oceano
di
plastica
e
di
plastica
ogni
rosa
Che
stronzata
romantica,
certi
occhi
son
come
proiettili
Certe
labbra
san
portarti
alla
fine
dei
venti
Avido
carminio,
l'arido
limbo
splendente
La
sua
mano
è
un
coltello
che
guido
nel
mio
ventre
Lei
morente
crea
catene
di
lacrime
La
mia
morte
sorride
per
tornare
crisalide
Vuole
incidere
l'iride
coi
suoi
fumi
futuri
Nello
sparo
d'assenzio,
fra
i
continui
chiari
e
scuri
Si
frantumino
i
sensi
per
raggiungere
l'ignoto
Fino
a
cogliere
visioni,
fino
a
far
fiorire
il
vuoto
Che
non
è
crudele,
è
un
comico,
è
uno
specchio
che
beve
Che
porta
altrove,
dove
il
sole
che
ho
creato
non
si
vede
Né
foreste
in
cui
tornare
quando
vedi
le
fiere
Né
finali
con
le
stelle
come
calde
cantilene
Se
è
un
non
luogo
che
scordato
dal
tuo
Dio
e
dal
tempo
Ha
pareti
che
si
stringono,
si
stringono,
si
stringono
Dipingono
dentro
di
te
il
deserto
sottile
La
stessa
consistenza
della
loro
anima,
una
bile
Che
dividono
per
vivere
la
vita
di
altri
Far
le
loro
scelte,
tu
diventi
tela
per
gli
sbagli
Megalomani
sbarre
di
occhi
per
controllarci
Salteranno
come
gerarchie,
banche
e
governanti
Il
mio
sussurro
di
rivoluzione
dentro
l'inchiostro
È
una
lanterna
che
scende
nei
punti
d'ombra,
che
posto
E
pensare
che
questo
era
un
Locus
Amoenus
Un
luogo
in
cui
fuggivo
da
quella
realtà
di
veleno
Ma
io
continuo
a
tenerle
la
mano
nonostante
si
sia
presa
la
mia
mente
La
mia
vita
schiva
e
tutto
sembri
vano
Oggi
mi
sveglio
prigioniero
come
tempo
fa
Accanto
alla
finestra
sul
vecchio
banco
di
scuola
Dico,
"Presente",
la
solita
bugia
d'allora
E
guardo
fuori,
pronto
per
la
fuga,
ubriaco
ancora

Внимание! Не стесняйтесь оставлять отзывы.