Lyrics Rigel & VDB23 - Gianni Maroccolo , Claudio Rocchi
Il
silenzio
delle
cose
Non
aggiunge
né
toglie.
Semplicemente,
è.
E
si
leva
un
vento
e
una
sete
A
tagliare
in
due
la
storia:
le
gambe
Magre
dell'infanzia,
il
bianco
e
Nero
dell'estate.
Sciolte
le
trame
possibili
La
sorte
si
slega
dalle
mani:
Cadono
anelli
e
bellezze
Nascono
soglie
e
sogni,
Fermidentro
agli
occhi
fermi.
Ho
fatto
a
pezzi
il
tempo
per
trovarti
(2),
Sfidando
la
disciplina
delle
cose
Quando
la
furia
si
fa
sera
E
si
aprono
passaggi
dentro
al
nome
Resti
d'ovature,
Un
orologio
che
s'attarda
Silenzi
di
respiri.
Inviolabili
come
desideri
avverati,
Ci
siamo
fatti
trovare
dal
tempo
Con
la
pronunzia
degli
ultimi
nati
Perfetti,
Incontro
al
giorno
che
si
svela.
(Cristina
Donà)
Gira
la
vita
che
cerca
Gira
la
vita
che
crea
Nessun
arrivo,
nessuna
partenza
Liberi
nel
cerchio
della
vita
Come
fanno
i
larici
d'autunno
(2)
Cantano
i
larici
l'autunno.
Rinasce
chi
sà
tornare,
Rinasce
chi
sà
cadere,
Rinasce
chi
sà
morire,
Rinasce
chi
sà
cambiare
colore
Come
fanno
i
larici
d'autunno
(2)
Cantano
i
larici
l'autunno
(2)
(Claudio
Rocchi)
Andiamo
per
campi
magnetici
e
acque
sotterranee
Sospese
come
fiumi
nel
ciclo
della
terra
E
non
ci
sono
calendari
che
tengano
il
tempo
Imprigionano
spazi
ampi
abbastanza
per
dividere
la
gente.
La
sostanza
delle
cose
corrisponde
alla
sua
forma
Nell'essenza
dei
giorni
come
il
nome
Dovrebbe
essere
il
suono
più
vero
per
spiegarci
Perché
continuare
assatanati
a
sbraitarsi
addosso
Sofferenze,
differenze,
insulti
e
frustrazioni?
Perché
non
rivelare
le
assonanze,
perché
scegliere
i
brividi,
Le
sfocature,
la
vaghezza
quando
possiamo
stare
al
caldo
Mettendo
a
fuoco
il
punto
con
certezza?
Ci
sono
state
battaglie
e
guerre
nella
storia
E
su
questo
mondo
e
in
tutte
le
galassie
Sempre
per
orgoglio,
desiderio
di
potere,
Voglia
di
comandare,
avidità,
lussuria,
Mancanza
di
rispetto,
Mediocri
intelligenze,
istinti
bassi.
(Franco
Battiato)
Rinascere
Come
spirito
famelico
degli
inferi
O
come
un
barbaro
in
una
terra
remota
O
come
un
essere
divino
dalla
lunga
vita
(Cristiano
Godano)
Rinasco
ogni
volta
che
mi
va
e
se
non
mi
va
non
me
ne
dolgo
Mi
dolgo
se
non
so
rinascere
quando
mi
sembra
inevitabile
La
necessità
di
allontanarmi
in
fretta
dalla
melma
Della
conformità
(Franco
Battiato
& Claudio
Rocchi)
Rinascere
come
un
essere
divino
Negli
inferi
O
come
uno
spirito
famelico
In
una
terra
remota
O
come
un
barbaro
Dalla
lunga
vita
(Cristina
Donà)
Gira,
gira
la
vita
che
cerca
Gira,
gira
la
vita
che
crea
Nessun
arrivo,
nessuna
partenza
Liberi
nel
cerchio
della
vita
Come
fanno
i
larici
d'autunno
(2)
Cantano
i
larici
l'autunno
(2)
(Ivana
Gatti)
Ascolta
il
passo
breve
delle
cose
Assai
più
breve
delle
tue
finestre
Quel
respiro
...
(Piero
Pelù)
Io
sono
prato,
io
sono
un
fiore
Sono
la
terra
sotto
il
sole
Io
sono
il
prato,
io
sono
il
fiore
Sono
la
terra
sotto
il
sole
Dopo
il
diluvio
sotto
il
Vesuvio
Montagne
di
cenere
Dopo
il
diluvio
sotto
il
Vesuvio
Montagna
di
Venere
Dopo
il
diluvio
sotto
il
Vesuvio
Montagne
di
cenere
Si
può
solo
morire
per
rinascere
poi
(3)
(Franco
Battiato)
Nel
terzo
mese
lunare
dell'anno
del
fuoco
scimmia
Si
recò
nel
luogo
dell'eremitaggio.
Dormiva
per
terra
in
una
grotta
Dopo
poco,
più
di
mezz'ora,
cominciò
ad
albeggiare
(Franco
Battiato
& Claudio
Rocchi)
The
filth
of
knowledge
Life
and
force
Consciousness
and
the
implicate
order
(Ivana
Gatti)
A
metà
strada
tra
il
tic
tac
dell'orgoglio
Circondato
dal
mare
stava
a
cercare
una
nuova
vita
Di
sospiri
e
di
abbracci
senza
tempo
nè
spazi
Il
destino
fa
male
(Massimo
Zamboni
& Emidio
Clementi)
Nell'ora
serena
tra
suoni
e
sirene
che
scoppiano
La
luce
disegna
e
segnali
azzurrati
si
sommano
Ho
lasciato
la
mia
vita
Tornerò
a
riprenderla
Ho
lasciato
tutto
com'era
Un
giorno
mi
servirà
di
nuovo
A
sogni
affollati
di
volti
e
di
notti
che
vanno
a
sfumare
I
miei
dischi,
le
mie
corde,
I
vestiti
stesi
ad
asciugare
La
mia
stanza,
la
mia
impronta
sul
cuscino
Nell'ora
segreta
fin
troppi
tramonti
e
canzoni
s'incendiano
E'
tutto
dov'era
Nell'ora
segreta
richiami
attutiti
e
battiti
Le
mie
scarpe
consumate
le
userò
di
nuovo
In
tempi
spezzati
che
non
sai
di
avere
né
comandare.
Amica
infermiera,
ascolta
Lo
senti
anche
tu
fuori
dal
finestrino
Quest'odore
di
pini,
di
mare,
di
copertoni
bruciati,
di
catrame.
Ma
adesso
corri,
amica,
adesso
corri
Che
il
sangue
il
cuore
non
aspetta
Corri,
amica,
corri
...
corri
E
ti
prego
non
smettere
di
parlare
della
casa
al
mare
Degli
infissi
da
stuccare,
dei
bambini
da
allevare,
Di
come
il
tempo
segna
e
scappa
via
Più
veloce
di
questa
ambulanza,
santa
pace
mia
L'Aurelia
all'alba
sa
di
mare
Di
pini,
di
pagine
strappate
Gettate
lì
dove
la
gente
si
ferma
a
pisciare
Ma
intanto
corri,
amica,
corri
Perché
ho
lasciato
le
mie
cose
come
se
non
fossi
mai
Andato
via!
I
miei
dischi,
le
mie
corde,
i
vestiti
stesi
ad
asciugare
La
mia
stanza,
la
mia
impronta
sul
cuscino
La
sua
ombra
china
sul
mio
viso
Amica,
corri
...
corri
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