Lyrics Isobarre - Murubutu
Per
quanto
lei
scappasse
oltre
le
linee
delle
mappe
Lui
soffiava
e
le
portava
sempre
le
parole
esatte
Le
dune
del
Kanto,
le
luci
sul
Caspio
Le
nubi
sul
Carso,
le
rupi
del
Caucaso
Tra
i
fiori
di
campo
e
i
fiumi
di
Bangkok
L'impatto
dei
flussi
sui
cubi
in
basalto
E
lui
veniva
a
spirare
sopra
i
declivi
Muovendo
le
vite
in
fila
con
un
rombo
tremendo
Muoveva
i
fili,
i
profili
dei
campanili
Poi
tigli
dentro
ai
cortili
con
il
mondo
nel
grembo
I
ghiacci
di
Baikal,
le
grotte
di
Naica
La
notte,
poi
l'alba,
le
porte
delle
Highlands
Le
coste
di
sabbia,
le
rocce
di
Dhansia
Le
onde
di
arenaria
nei
canyon
di
Paria
Precipitavano
nel
cielo
in
picchiata
dai
grandi
vuoti
Erano
i
trucioli
del
cielo
intagliato
da
lampi
e
tuoni
Da
quei
buchi
usciva
un
urlo,
tutto
si
fece
buio
La
tua
testa
al
crollo
umano
al
nono
grado
della
scala
Beaufort
Ma
lui
ti
inseguirà
per
sempre,
non
basterà
Non
si
fermerà
mai
Sulla
pelle
delle
terre
perenne,
dove
andrai?
Con
la
pressione
sulle
tempie,
come
un
boato
Non
si
fermerà
mai
Con
mille
storia
dentro
il
ventre,
tu
mentre
Fuggirai
Le
coltri
sul
mondo,
le
torri
d'avorio
I
porti
del
fiordo,
i
ponti
del
Borneo
E
chi
cercava
le
risorse
e
il
perché
dell'origine
Trovava
le
risposte
e
l'Archè
di
Anassimene
Saliva
in
cima
i
muri,
ingrandiva
le
rive
e
i
fiumi
Carpiva,
segna
i
carrubi
Con
un
cenno
d'assenso
Lambiva
i
fiumi,
guaiva
sopra
i
dirupi
Spegnendo
per
scherzo
i
lumi
E
ingigantendo
il
silenzio
Da
quel
picco
fra
la
roccia
e
le
nubi,
una
rocca
tra
i
fulmini
Dove
la
forza
dei
turbini
ha
corrotto
i
crepuscoli
Una
corsa
fra
i
punti,
una
costa
di
fusti
curvi
Dove
la
lotta
fra
le
luci
squamava
d'oro
le
cuspidi
Pareva
un
caldo
incanto,
la
nenia
di
un
nuovo
cantico
Divinità
dell'aria
nell'alba
di
un
nuovo
Pantheon
Per
tutti
gli
aquiloni
con
sintomi
da
infarto
Gli
stormi
migratori
con
sindrome
da
Wanderlust
Gli
strati
di
nembi,
mari
e
deserti
I
canti
dei
templi
nell'ora
del
vespro
I
popoli
imberbi
nei
luoghi
più
impervi
E
che
combattono
il
vento
con
lance
e
coltelli
E
lei
fuggiva
sparendo
fra
i
gradi
fini
Tra
i
fili
sotto
gli
ulivi
dentro
un
tempo
ormai
perso
E
lui
ruggiva
battendo
le
superfici
Con
la
rabbia
di
chi
afferma
un
antico
possesso
E
le
correnti
d'un
tratto
presero
spazio
e
lo
resero
pazzo
Nel
passaggio
del
rapporto
micro-macro
Lui
soffiava
nei
passi
sulle
rotte
di
un
bacio
Trasformandole
le
sinapsi
nelle
bocche
di
Bonifacio
Nella
fuga
e
nella
fretta
lei
perdeva
la
saggezza
Le
sfuggiva
l'aria
fresca
e
la
carezza
della
brezza
Lei
sfuggendo
alla
tempesta
forse
si
sarebbe
persa
E
con
quel
vento
nella
testa
lei
fuggiva
da
sè
stessa
Album
L'uomo che viaggiava nel vento (E altri racconti di brezze e correnti)
date of release
14-10-2016
1 Il re dei venti
2 Anemos - Introduzione
3 Isobarre
4 La bella creola
5 Dafne Sa Contare
6 L'armata perduta di Re Cambise
7 L'uomo Che Viaggiava Nel Vento
8 Linee di libeccio
9 Mara E Il Maestrale
10 L'ultimo soffio - Conclusione
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