Lyrics Il palazzo (prosa) - Giorgio Gaber
Meno
male
che
c'è
il
palazzo
Se
uno
avesse
la
fortuna
Di
visitare
il
palazzo
come
fosse
un
museo
E
le
stanze
del
presidente
e
degli
onorevoli
Avrebbe
la
possibilità
di
amare
di
più
il
proprio
paese
I
bellissimi
saloni,
i
tappeti,
la
finezza
degli
affreschi,
degli
stucchi
La
luce
che
pende
discreta
da
preziosissime
gocce
E
che
avvolge
nel
semibuio
le
persone
e
le
cose
Che
col
tempo
si
rassomigliano
sempre
di
più
Monocoli,
palpebre,
fronti
pelate,
frasi,
sorrisi
Vecchie
seggiole,
realismo,
firme,
strette
di
mano
Tutto
si
rassomiglia
nel
semibuio,
nel
bazar
del
tempo,
nel
palazzo
Qualche
volta
qualcuno
esce,
ma
in
punta
di
piedi,
senza
fare
scandalo
E
qualche
volta
si
annuncia
anche
il
decesso
di
un
amico
onorevole
Con
un'indifferenza
di
buon
tono,
non
si
capisce
perché
Ma
sembra
sempre
che
siano
le
cinque
del
pomeriggio
E
che
fra
poco
ci
offriranno
una
tazza
di
tè
Attention! Feel free to leave feedback.