Lyrics Gli oggetti - Giorgio Gaber
Nel
frattempo
gli
oggetti
erano
andati
al
potere.
La
loro
prima
vittoria
era
stata
il
superamento
del
concetto
di
utilità,
piano
piano
avevano
occupato
anche
gli
spazi
più
nascosti
delle
nostre
case,
e
da
lì
ci
spiavano.
Nessuno
se
n′era
accorto
all'inizio,
anzi,
la
loro
silenziosa
presenza
sembrava
piacevole
e
confortante,
era
difficile
intuirne
il
senso
sovversivo.
Dopo
anni
di
schiavitù
gli
oggetti
tentavano
la
strada
del
dominio.
Non
si
sa
da
quali
strati
sia
cominciata
la
rivolta,
negli
anni
sessanta,
il
disco
a
quarantacinque
giri
fu
una
specie
di
Spartaco,
ma
già
da
tempo
nei
nostri
salotti
dominava
la
presenza
dell′oggetto
sapiens,
mentre
le
sorelle
Candy,
più
stupide
e
viscerali,
occupavano
sgarbatamente
le
cucine
e
le
stanze
da
bagno.
Nessuno
aveva
compreso
il
loro
piano
diabolico
Appostati
dietro
le
vetrine,
gli
oggetti
ci
sceglievano,
selezionandoci
in
base
al
reddito.
Nessuna
riforma
fiscale,
avrebbe
mai
consentito
una
individuazione
più
precisa.
Anche
i
più
poveri,
che
finalmente,
per
la
prima
volta
nella
storia
erano
i
privilegiati
e
forse
gli
unici
a
potersi
salvare,
avevano
accumulato
una
gran
serie
di
cazzate
inutili.
Non
c'era
più
speranza
per
nessuno.
La
resistenza
dell'uomo
era
sporadica
e
soggettiva
sì,
troppo
individuale,
handicappato
nel
fisico,
stupidamente
biodegradabile,
debole
fatto
male,
coi
polpacci
al
posto
sbagliato,
che
non
riparano,
mai
capito
perché
non
li
hanno
messi
davanti,
che
quando
picchi
negli
oggetti,
Stuc
lo
stinco.
Cosa
poteva
pretendere
l′uomo,
così
fragile
così
disfunzionale,
Anche
la
riproduzione,
bambino,
delicato,
nove
mesi
di
tempo,
parto,
magari
difficile
forcipe.
Loro.
Plunc
fatto.
Bel
vantaggio!
Senza
parlare
di
altri
vantaggi,
sentimentalismo
quasi
niente,
assoluta
certezza
ontologica,
visione
del
mondo
chiarissima,
visione
oggettiva.
La
Candy
ha
la
stessa
percezione
di
me
che
ha
anche
il
tostapane,
tremendo,
tutti
d′accordo,
avevano
vinto.
Anche
la
mia
vecchia
tabacchiera,
che
per
anni
mi
aveva
seguito
come
un
maggiordomo
fedele,
andava
con
loro.
No,
no
da
lei
non
me
lo
sarei
mai
aspettato.
Dal
tostapane
si,
tuc
Antipatico.
Ma
lei,
così
sensibile,
vederla
partecipare
a
questa
enorme
sfilata
di
oggetti
inanimati
che
avanzava
vittoriosa
dietro
al
suo
leader
naturale,
La
Candy.
La
gente
per
la
strada
li
osservava
preoccupata.
Gli
schieramenti
politici
purtroppo,
avevano
cose
più
importanti
a
cui
pensare.
Era
la
fine,
avevano
vinto.
La
chiesa,
sempre
sensibile,
agli
strani
sconvolgimenti
del
tempo,
come
già
aveva
fatto
molti
anni
prima
con
la
donna,
decise
di
concedere
l'anima
anche
agli
oggetti.
E
come
allora,
aveva
rivalutato
la
figura
della
Madonna,
Ora
aggiungeva
al
suo
calendario
una
nuova
festività,
il
Candy
Day.

1 Introduzione (prosa)
2 Timide variazioni
3 Chissà nel socialismo
4 Prima dell'amore (prosa)
5 L'esperienza
6 La paura (prosa)
7 La pistola
8 Il vecchio (prosa)
9 I padri miei
10 I padri tuoi
11 Gli oggetti
12 La festa
13 Situazione donna (prosa)
14 Eva non è ancora nata
15 Dopo l'amore (prosa)
16 L'uomo non è fatto per stare solo (Canzone - Prosa)
17 L'ingenuo (prosa)
18 Polli d'allevamento
19 Il palazzo (prosa)
20 Salviamo 'sto paese
21 Guardatemi bene
22 Il suicidio
23 Quando è moda è moda
24 Finale (prosa)
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